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Silence

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Silence

di halloran
10 stelle

SILENCE di Martin Scorsese
Un film 'assoluto', difficile, profondo, immersivo, scomodo -che può piacere o non piacere - ma..che assai difficilmente lascerà indifferenti; più tempo passa dalla visione e più rimane ancorato dentro, nella mente, nel profondo..nell'anima.
Si tratta dell'opera più fortemente autoriale di Martin Scorsese, il più austero e potente della sua filmografia, che probabilmente scontenterà i fans dei capolavori ''Goodfellas'' e ''Casinò'' ... recuperati, solo 3 anni orsono, dalle nevrotiche e idiosincratiche genialate di ''The Wolf of Wall Street''. 
SILENCE lavora sul silenzio e sull'indifferenza di Dìo davanti alle atrocità umane, agli strangolanti dubbi che incatenano l'animo dell'essere senziente: dov'è Dìo? Perchè tace? perchè ammette una morte indecorosa e degradante dei suoi figli e adoratori? a cosa serve pregare se a ciò consegue altro e peggiore dolore? 
C'è da aggiungere che il film, che presenta una caterva di chiavi di lettura profondissime molto spesso a scrigno personale e soggettivo, non indulge nei confronti della fede cristiano/cattolica: in uno dei dialoghi (sceneggiatura di Martin Scorsese e Jay Cocks) più belli dell'intera pellicola viene esposta una metafora (che non spoilero) tanto semplice quanto geniale sull'arroganza (e violenza) coloniale insita nel cristianesimo: il Giappone è una terra con solide radici e una palude per qualsiasi altra 'cultura' conquistatrice che viene percepita come una sciagura che potrebbe portare alla divisione e alla lacerazione di una società millenaria; in un altro vibrante confronto parlato tra padre Rodrigues (Garfield) e l'abiurante padre Ferreira (Liam Neeson) si palesa la visione 'nefasta' e lacerante che hanno i giapponesi della fede rivelata.
E ancora: E' giusto credersi il Figlio di Dìo, non abiurare, santificarsi.. e portare quindi alla estenuante e agghiacciante tortura fisica e psicologica dei miei 'seguaci' e dei miei discepoli credenti in Crìsto? E' giusto fare patire le pene dell'inferno in Terra a delle persone che credono ciecamente in te che ti vedono come il messaggero consacrato della parola di Dìo? Di un Dìo di cui te stesso dell'esistenza dubiti e di cui non senti mai altro che...Silenzio?
O è per caso meglio mettere di lato la vanità e l'ego spropositato di credersi il Crìsto? Di rinnegare la fede in pubblico e davanti le autorità? Calpestando con i piedi sporchi di fango l'immagine del crocifisso o sputandoci sopra?
Questi sono dubbi atroci che Scorsese sceglie di non sciogliere..e che regala quindi alla coscienza singola di ogni persona.

La regia è sobria, trattenuta ma a dir poco magistrale, alcune inquadrature rimarranno sicuramente nella memoria..la scenografia e i costumi del nostro Dante Ferretti sono impeccabili, la fotografia di Rodrigo Pietro fa gridare al miracolo (con i soli colori soffusi, pregnanti, onirici e nebbiosi messi in scena si ode il SILENZIO di Dìo, il dolore e la sofferenza che attanagliano la totalità..) e il montaggio egregio della Schoonmaker fa sempre centro.

Martin Scorsese con SILENCE ha diretto il suo nuovo, immenso, imperfetto, profondo, lacerante e spiazzante capolavoro; un'opera che dividerà molto le persone e gli spettatori..un film che farà parlare molto di sè in futuro e che parlerà allo spettatore soprattutto 'dopo' la sua visione. 
SILENCE non è un film per tutti, assolutamente no; si tratta di Cinema di come non se ne fa più, un'opera filmica sorprendente e di cui assai difficilmente ci si dimentica dopo essere usciti dalla sala.
Niente altro da aggiungere, davvero.


Antonio R.

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