Regia di Jacques Audiard vedi scheda film
Con "Dheepan", meritatissima Palma d'oro all'ultimo festival di Cannes, Audiard ci regala un altra storia fatta di individui il cui passato è una pagina già scritta che continua a tornare in superficie nonostante i loro erculei sforzi per ricominciare da zero.
Che dire? Uscire dalla sala semivuota in cui hanno appena proiettato l'ultima fatica di Jacques Audiard produce due tipi di sensazioni ben distinte. Meraviglia, ammirazione e profondo rispetto per la maestrìa del regista transalpino. Rabbia, tristezza, demoralizzione per come nemmeno un gioiellino del genere riesca ormai a spezzare l'indifferenza/ignoranza di un pubblico che va ormai al cinema solo a Natale a vedere Checco Zalone e a Pasqua a vedere il supereroe hollywoodiano di turno. In “Dheepan”, Palma d'oro all'ultimo Festival di Cannes, Audiard ci regala una storia -un'altra- fatta di individui il cui passato è una pagina scritta a caratteri indelebili che continua a tornare in superficie nonostante gli erculei sforzi ch'essi compiono per ricominciare da zero. Direi che oggi come oggi nessuno come lui sa costruire drammi d'autore senza perciò cadere nella trappola mortale (nel senso di soporifera) dell'autorialità a tutti i costi. Un film da non perdere!
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