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Steve Jobs

Regia di Danny Boyle vedi scheda film

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La recensione su Steve Jobs

di gerkota
8 stelle

Molto ben costruito il film del regista inglese Danny Boyle (asciutto e coinvolgente il suo 127 ore del 2010 ma consacrato nel 1996 dal cult Trainspotting). Il racconto filmico è stato scritto con cura da Aaron Sorkin (sua la sceneggiatura, fra le altre, del convincente The Social Network nel 2010; è chiaro che con le storie che riguardano l'evoluzione del web il signore ci sa fare). Elaborato con cura, si diceva, partendo dalla biografia autorizzata Steve Jobs (cfr, Wikipedia), scritta da Walter Isaacson e pubblicata in Italia da Mondadori nel 2011. Oltre che, in particolare, il carattere e le diverse sfumature di umanità del personaggio Steve Jobs, la narrazione in immagini centra il bersaglio di mostrare, come successo per altri film (vedi il succitato The Social Network), l'evoluzione dell'informatica e poi del web avvenuta negli ultimi trent'anni circa. Il ruolo principale è astato assegnato con successo al sempre più affidabile Michael Fassbender (che in questa occasione si è guadagnato la candidatura all’Oscar come avvenne per 12 anni schiavo nel 2014). L'interprete irlandese (decisamente più bello del vero Jobs, ma nel cinema si tratta di licenze giustificate se è preservata la verosimiglianza con ciò che è realmente accaduto), risulta assai convincente nel trasmettere allo spettaore - e quindi a coinvolgerlo con costanza nel flusso unitario d'immagini garantito anche dal montaggio (Elliot Graham) -  l'antipatica e semi misantropa caparbietà del grande e multimiliardario informatico (deceduto anzitempo nel 2011 a causa di un tumore). Calpestando le aspettative di amici, ex amici, collaboratori, moglie e figlia, il Jobs di Fassbender affronta clamorosi fallimenti rialzandosi ogni volta con spavalderia in un continuo recuperare credibilità, fama e denaro. Meno plausibili, vista l'indole dell'uomo testimoniata da più parti, i ravvedimenti dell'ultimissima parte dell'opera, evidentemente funzionali a soddisfare i palati più avvezzi ai lieto-fine. Al fianco del protagonista principale, una riuscitissima prova di Kate Winslet (attrice esplosa nel lontano 1996 in Titanic di James Cameron, al fianco di Leonardo DiCaprio). Del film Steve Jobs colpisce anche una costante vocazione alla concretezza. Rari i momenti in cui la sceneggiatura si è concessa qualche momento di sentimentalismo. Bene, nel cast, Jeff Daniels (sempre una garanzia nelle sue caratterizzazioni). Un film da non perdere. Voto 8.

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