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L'uomo dalla croce

Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film

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La recensione su L'uomo dalla croce

di zombi
4 stelle

la scheda di filmtv dice 88' e io sono arrivato a malapena a un'ora e dieci.... non so ultimamente non mi trovo con le durate dei film che vedo con quello che dovrebbero durare stando alle schede.... un film di roberto rossellini, sceneggiato tra gli altri da asvero gravelli che leggo su wikipedia: "fu un importante gerarca fascista, rappresentante del fascismo intransigente e direttore della rivista mensile Antieuropa. Fu una delle figure più significative della “seconda ondata” fascista: durante gli anni trenta aderì, con altri giovani delusi dalla sclerotizzazione del regime, all'ideale di un universalismo fascista: si proponeva quindi una rivoluzione permanente contro la vecchia Europa democratica in nome di una nuova Europa fascista", ispirato alla figura di padre reginaldo giuliani cappellano degli arditi partito per l'etiopia per “spezzare le catene degli schiavi e preparare la via ai Missionari cattolici, che andranno a liberare milioni di anime dall’eresia monofisita e a ricondurle nell’ovile di Gesù Cristo nel seno della Chiesa cattolica”, leggo sul sito di libero. aldilà di queste precisazioni copia-incolla il film in sè l'ho trovato un pò soporifero. un film in cui forse si percepisce una dualità d'intenti che credo non fosse quella di rossellini di fare un film di propaganda. il cappellano militare rimane indietro con un soldato ferito che non può viaggiare e viene fatto prigioniero dai russi che avanzano. scappato miracolosamente ad un interrogatorio nemico che si prefigurava finire piuttosto male, si rifugia insieme al soldato ferito in una casa dove già ci sono donne e bambini e in cui presto si rintaneranno dei bolscevichi. di lì a poco quel gruppetto di casa verrà preso di mira dall'assalto del fuoco amico e il cappellano e un manipolo di soldati alleati che avevano preso prigionieri i russi bolschevichi dovranno vivere insieme quei terrificanti momenti. c'è spazio per alcuni momenti ispirati come per esempio la notte in cui il cappellano e il soldato ferito sono soli nella tenda e rossellini li inquadra alla stessa maniera degli animali notturni alla maniera che farà poi malick decadi più tardi nè "la sottile linea rossa", il momento in cui un soldato italiano viene portato fuori per essere fucilato e la porta si chiude pietosamente sul gesto spregevole del nemico. oppure anche lo sfogo di irina la miliziana dopo che serghej viene ucciso dal soldato russo sfigurato anti-bolscevico. ma il resto, forse anche a causa di tagli che lo hanno accorciato, è un dignitoso film di guerra che arranca tra una scena di combattimento e l'altra alternandola a scene in cui il cappellano interpretato da alberto tavazzi, assiste sia i feriti buoni che i feriti cattivi, degni di raggiungere iddio nell'alto dei cieli. corto, ma faticoso uguale.

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