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Regia di Paul Verhoeven vedi scheda film

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La recensione su Elle

di SatanettoReDelCinema
3 stelle

Cosa succede quando fai un film su una tematica delicata quale lo stupro con lo scopo di far riflettere lo spettatore riscrivendo i canoni tradizionali di personaggi e situazioni ma viene fuori una tale schifezza che commentarla risulta difficile, quasi ai limiti dell'impresa? Succedi che ottieni Elle.

Si tratta dell'ultima opera del regista olandese Paul Verhoeven. Si tratta di un regista che vanta come oro della propria filmografia alcuni film di fantascienza molto interessanti che sono arrivati ai limiti del cult, film quali Starship Troopers - Fanteria dello spazioAtto di forza e soprattutto RoboCop, ma che purtroppo si è maggiomente dedicato al binario del thriller erotico.

Dei film di tale filone il più famoso è indubbiamente Basic Instinct, il controverso giallo a luci rosse (no pun intended) con un Michael Douglas fastidioso e monodimesionale e una Sharon Stone piccante quanto le sue gambe accavallate nella celebre scena dell'interrogatorio.

Il problema dei film di questo genere diretto di Paolo Bisognolontano è universalmente uno: la scrittura. Se prendiamo come esempio lo stesso Basic Instinct, parleremmo di un film ben diretto e ben montato, interessante per la sua regia, ma effettivamente sceneggiato con il buco del fondoschiena (e fosse quello della Stone almeno sarebbe giustificato dalla presenza scenica, invece è quello di Joe Eszterhas e ciò giustifica le lamentele).

Per Elle invece alla sceneggiatura non c'è l'ungherese dal nome impronunciabile bensì tale David Birke. E il risultato non è malvagio quanto quello del film del '92, no....è persino PEGGIO!

 

Siccome so che a molta gente è piaciuto tanto tanto da considerarlo un capolavoro moderno, come scritto da qualcuno su Coming Soon "è il cinema di cui abbiamo bisogno", quindi con questa stroncatura rischio per la seconda volta il linciaggio dopo quella su Moonlight, ci tengo a ricordare che queste sono opinioni personali, e che se voi in questo film avete visto cose che io magari non ho assimilato e dunque non ho potuto annusare l'essenza da capolavoro che l'opera evidentemente possiede.

Detto ciò, se la cosa che vi dirò adesso vi farà stare tranquilli, sappiate che avrei potuto dare una sola stella di valutazione a Elle, se non fosse per un fattore: Isabelle Huppert. Un ruolo difficile interpretato alla perfezione. Una performance la sua che poteva essere una potenziale macchina da premi ma che è inevitabilmente inficiata da una scrittura del personaggio, come di tutto il resto, a dir poco improponibile (e per quel che mi riguarda, almeno alla prima visione in lingua italiano, una scelta di doppiaggio poco adeguata secondo me).

Già, la scrittura. Se già di per se' Elle non vanta un comparto tecnico, una regia, un montaggio e in particolare un uso delle luci ispirati (cose che almeno Basic Instinct aveva), il mistero su come possa esser stata concepita una sceneggiatura del genere è per me indecifrabile.

Ricordate i canoni riscritti che citavo all'inizio? Mi riferivo al fatto che nessun personaggio si comporta come lo spettatore si aspetterebbe che si comporti...ovvero in modo normale!

Passi la protagonista, la cui lotta concettuale la potrei anche capire, ma i personaggi di contorno sono uno peggiore dell'altro. Quindi questa sarebbe la novità che Elle offre rispetto agli altri film sulla violenza sessuale? Personaggi idioti? A me sembra una costante nei film di Serie B.

Già, Serie B, proprio la dimensione nella quale meriterebbe di stare confinato questo film che invece ci ritroviamo innalzato a capolavoro per il fatto che shocka lo spettatore con le sue scene crude. Perché è questo che rende ogni film un capolavoro, scene disgustose gratuite e buttate a caso, no? No!?

No. Non è un pregio, è uno schifo.

 

E già da questo punto della recensione sento i mugugni della maggior parte dei lettori. Già in passato sono stato accusato di essere uno che non vede i significati dietro alle scene disgustose che certi film posseggono e che queste sono piene di critica velata.

A chi mi accusa di questo cito un film che io ritengo un capolavoro del cinema nostrano: La grande abbuffata di Marco Ferreri. Un film disgustoso, per certi versi inguardabile, ma che porta con se' una profonda critica alla società fascista-borghese dei consumi e del vizio, nonché dell'uomo in generale, racchiusa in una parabola pessimista come poche.

Questo esempio ve lo faccio per dimostrarvi che anche io sono in grado di apprezzare la critica presente nelle scene violente e disgustose. Il problema è che in Elle semplicemente.....non ho visto nulla.

Non ho visto messaggi dietro alle scene in questione, ho visto solo delle situazioni buttate a casaccio con elementi talvolta talmente assurdi da far sembrare l'intera operazione una parodia alla Una pallottola spuntata.

E' in poche parole un film senza capo ne coda, che mischia vari generi ricalcandoli uno peggio dell'altro. Un calderone ipocrita in cui troviamo un thriller senza suspense, un erotismo da due soldi, un dramma familiare inutile e tedioso e addirittura sprazzi di commedia alla francese a dir poco ridicolo.

 

In definitiva l'assenza di un vero e proprio fondo di contenuto e la sua scrittura a dir poco delirante rendono Elle il classico esperimento di stile (in questo caso un disgustoso e marcio esperimento di stile) elogiato a prescindere per virtù che non possiede davvero al di sotto della patina ipocrita che lo ricopre.

Ammetto di essermelo goduto leggerissim(issimissim)amente di più ad una seconda visione in streaming, ma solo perché in lingua originale, con sottotitoli rigorosamente in inglese, potendo dunque godermi meglio la superlativa interpretazione della Huppert.

Purtroppo così come è vero che l'abito non fa il monaco un'interpretazione per quanto eccelsa possa essere non basta a salvare un filmaccio che rientra a pieno titolo tra i peggiori film usciti quest'anno in Italia.

 

Voto: 3-/10.

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