Regia di Giuseppe De Santis vedi scheda film
Un ritorno con la Mangano, dopo Riso Amaro, che aveva tutte le carte in regola per fare un altro exploit. Il film ebbe successo, ma fu anche un po' la ghigliottina di questo regista, che si scontrò fortissimamente con la produzione che poi programmò il suo isolamento dal cinema italiano, un po' per questo un po' per ragioni politiche. Malgrado questa guerra il film fu anche candidato all'Oscar. Sceneggiatura dello stesso regista con Elio Petri, suo collaboratore in altri films, nonché futuro regista di cinema ideologico di successo, e Zavattini, con Pirro, Perilli e Puccini, forse anche troppe mani. Un'ambientazione orginale in Abruzzo, che già da lì era terra del terremoto. Una dramma, quasi, a forte tinte, che risente in alcune parti, dei tagli voluti dalla produzione
Trama tagliuzzata per volerla ridurre ad un quasi melodrama ed è questo il suo limite, dato si percepiscono benissimo dei buchi in varie situazioni
Un regista ragguardevole, che ha avuto la sfortuna di scontrarsi con il sistema che non lo ha mai perdonato
Diva fortissima del momento, ma anche attrice, peccato, ancora, il doppiaggio
Ruolo che si sposa benissimo con la sua aria da chansonier, almeno in quegli anni
Attore fortemente caratterizzato dal suo volto drammatico
Ruolo non molto ben evidenziato
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