Regia di Derek Cianfrance vedi scheda film
Melodramma d'altri tempi i cui momenti realmente drammatici sono talmente centellinati da far si che i momenti di noia prevalgano su quelli di autentica commozione. Eccellenti invece i due interpreti. VOTO: 5
VOTO: 5 Non si può costruire la propria felicità su una menzogna. Questo è, sbucciato di tutti gli involucri, il nucleo di “La luce degli oceani”. Sfortunatamente se tale pezzo di saggezza è indiscutibile, altrettanto vero è che non si può costruire un film di oltre due ore di durata che riesca a tenere sempre vivo l'interesse dello spettatore su un'idea che è davvero una di numero, per pur eccellente che questa sia. Il film di Derek Cianfrance, adattamento per il grande schermo del romanzo omonimo di M. L. Stedman, è un melodramma d'altri tempi in cui però il dramma è davvero centellinato, tra uno splendido campo lungo e l'altro della splendida location oceanica, con il risultato che i momenti di noia per lo spettatore prevalgono su quelli di autentica commozione. Per quel che riguarda gli interpreti, Fassbender è un mostro di bravura straordinariamente misurato nell'interpretare una parte certo non facile, ma anche la giovane svedese Alicia Vikander, che peraltro mi ricorda tremendamente una mia vecchia fiamma, fa un'eccellente figura. In ultima analisi, le ottime prove recitative, unite alla fine ricostruzione storica del periodo e alle già citate magnifiche panoramiche su isola e oceano, salvano il film, ma non è comunque possibile soprassedere su una trama infarcita di inutili leziosità (si pensi al lungo carteggio tra i due protagonisti) che finiscono con l'annacquarne la qualità.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta