Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Finalmente Ridley Scott!
Dopo i delundenti "Exodus" e The Counselor", il regista britannico torna ad altissimi livelli.
Narrando la storia di sopravvivenza dell'astronauta Mark Watney (Matt Damon, la solita sicurezza) creduto morto durante un'incidente su Marte e lasciato lì dalla squadra di supporto, torna a coniugare esigenze di messa in scena con un perfetto equilibro da narratore di razza qual'è.
Il film è un esempio di armonia tra perizia tecnica (il livello di attenzione ai dettagli è altissimo, così come sonocuratissime tutte le scenografie), momenti da blockbuster (perfette le riprese delle operazioni geometriche spaziali), set naturali favolosi (siamo in Giordania, nella Valle della Luna) ed una narrazione che alterna registri da commedia e dramma in maniera impeccabile.
Scott allestisce una profonda riflessione sui metodi e sui tempi di comunicazione, sulla necessità di interagire con i propri simili per non cedere alla morsa della solitudine, allargando concettualmente il concetto al bisogno dell'astronauta (e quindi dell'essere umano) di sapere e "far sapere" di esser vivo.
Nutrivo forti perplessità su quanto la vicenda potesse annoiare. 141 minuti di film con Matt Damon solo in scena che girovaga sul pianeta rosso. Ed invece Scott vince la scomessa di brutto. Il film , incredibile a dirsi, è sostenuto da un gran ritmo, trovate intelligenti e plausibili, diversi ed azzeccati colpi di scena.
zero violenza, zero sesso, si. Si può ancora fare un film pulito, intelligente, pieno di inventiva.
Grande successo al botteghino , oltre 650 milioni di incasso nel mondo.
Ben tornato Ridley.
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