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The Hateful Eight

Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film

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La recensione su The Hateful Eight

di Piace91
9 stelle

Buio in sala, overture di Morricone, applauso e si parte per un viaggio nel tempo. Il film è di un'altra epoca, come forse il regista: vederlo in 70mm è propedeutico, ti introduce al meglio alle scelte dell'autore, non è solamente un'operazione commerciale. L'immagine tremolante, i titoli di testa vecchio stile, i colori densi e intensi, tutto ti catapulta in un universo passato, quello dei film che hanno fatto epoca, quelli che Tarantino ama visceralmente e a cui prova ad accostarsi, questa volta, con ogni mezzo possibile. Le sue passioni per il western, il gore, la tensione e il grottesco sono in prima linea nel plasmare una pellicola sfiziosa, d'impatto, godereccia e sadica, ma condita con l'ironia e lo stile che Quentin padroneggia.

 

Nel film c'è tanta Storia: c'è La Cosa, c'è Carrie, c'è Fulci, c'è Leone, ma soprattutto c'è Tarantino, che gioca coi suoi idoli, li prende, li mischia, ci si ispira e alla fine porta in sala un prodotto pieno di omaggi e citazioni, ma sempre rielaborato. C'è anche un cast mica da ridere: i suoi prediletti Samuel L. Jackson e Michael Madsen (in modalità "voci dall'oltretomba"), facce note ai fans come Kurt Russell e Walton Goggins e un ottantenne neofita di nome Bruce Dern, forse il meno tarantiniano del cast, ma proprio per questo uno di quelli che rimangono maggiormente scolpiti nella memoria. Grandi applausi anche per Jennifer "sguardo di Satana" Jason Leigh, l'ottavo degli hateful. E il maschile non è un refuso.

 

"The hateful eight" è un film che si fa attendere, che prende i suoi tempi (Tarantino li dilata forse eccessivamente nella prima parte), ma lo spettatore paziente non viene assolutamente deluso. Come un cacciatore che piazza le sue trappole, il regista non ha assolutamente fretta e sviluppa le situazioni metodicamente e lentamente. Poi, le trappole accuratamente sistemate scattano violentemente ma con estrema precisione. La scena esplode, il ritmo lento con cui ti godevi i dettagli è un ricordo, finalmente scorre il sangue e il sadismo si libera dalle catene, per costruire un finale cinico, malvagio e perverso, degna chiusura di una storia in cui tutto è disumano e spietato e in cui ogni barlume di sentimento è interrotto dal fischiare dei proiettili.

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