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Truth - Il prezzo della verità

Regia di James Vanderbilt vedi scheda film

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La recensione su Truth - Il prezzo della verità

di LorCio
5 stelle

Sconta senz’altro la prossimità con l’oscarizzato Spotlight, ma Truth ha un problema anche oserei dire storico. Film di questo tipo, che rivangano giustamente il passato, trovano spesso una propria ragione d’esistere nel parallelismo col presente: queste storie su ciò che è già avvenuto vanno lette per cogliere una parafrasi su ciò che sta avvenendo. È una tendenza che riguarda molti film col cuore liberal e da che mondo è Hollywood l’industria del cinema americano ha saputo sfruttare la propria potenza iconografica per denunciare il marcio in casa in una prospettiva democratica: Truth non fa eccezione e a ricordarcelo non c’è soltanto la bellissima faccia del divo per sempre Robert Redford nei panni del grande anchorman Dan Rather.

 

Cate Blanchett, Robert Redford

Truth - Il prezzo della verità (2015): Cate Blanchett, Robert Redford

 

Eppure al di là dell’intrattenimento per i feticisti del cinema giornalistico, ha senso il racconto dell’inchiesta sulle inadempienze di Bush nel servizio militare al tramonto della presidenza Obama? O meglio: ha senso proporre oggi questo pamphlet nei termini di una pomposa celebrazione del giornalismo se non per confermare l’inadeguatezza di un presidente il cui potere è ormai alle spalle e giudicato pressoché unanimemente negativo? Il discorso di fondo è che un prodotto del genere, che attinge alle memorie della protagonista Mary Mapes (la comunque esimia Cate Blanchett), non sa emanciparsi dal sospetto di anacronismo e dalla mancanza di un reale fine.

 

Elisabeth Moss, Cate Blanchett, Topher Grace, Dennis Quaid

Truth - Il prezzo della verità (2015): Elisabeth Moss, Cate Blanchett, Topher Grace, Dennis Quaid

 

Intendiamoci: il film funziona nella sua natura squisitamente didascalica col prevedibile repertorio di enfasi e retorica, dalle piccole lezioni di giornalismo umano («Perché ha fatto il giornalista?» chiede Topher Grace a Redford che fa «Per la curiosità. E tu perché l’hai fatto?» e quello emozionato gli risponde «Per lei») alla commistione di pubblico e privato (le violenze private del passato di Mapes, il rapporto padre-figlia di Rather e Mapes). Come copione impone, Truth dichiara il suo obiettivo sin dal titolo: giornalisti senza macchia né paura alla ricerca della verità a tutti i costi e dio solo sa quanto (sa far) crede(re) in ciò il cinema americano. Alla fine tutto ci conferma quel che già sapevamo pur ignorando l’inchiesta in sé (i privilegi delle grandi famiglie, il sistema corrotto, un presidente unfit) e nulla ci turba davvero.

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