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Revenant - Redivivo

Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film

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SamHall

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Revenant - Redivivo

di SamHall
4 stelle

Oggi vi voglio raccontare la storia di un uomo che tanto errò, tanto viaggiò. Voglio ma non lo farò  ché tutti siamo più o meno a consocenza della trama di Revenant, e d'altronde ne sminiuirei l'impatto linguistico. 

 

Ovviamente non mi è piaciuto. È probabile però che inserisca un mucchio di link e immagini perché ho appena scoperto questa funzione nell'editor e voglio sfruttarla il più possibile. [purtroppo manca il correttore ortografico, quindi se sbaglio mi corigerete]  

 

Bene. Il film ha una buona fotografia, l'uso di un grandangolo spinto (quasi fisheye a volte) ha sicuramente una funzione meta-narrativa, un non-luogo manifesto di intenti, evidenziare la volontà del regista di cogliere il rapporto dialettico e di interdipendenza tra uomini e uomini, uomo e natura, male e bene. Sto ovviamente esprimendo i miei 2$, quindi potrei essere fuori strada come un gibbone in Canada. Di Caprio è bravo, anche se è evidente la sua scelta di un ruolo classicamente "da oscar" nella misura in cui più che la recitazione vera e propria conta il grado di sudore e sangue che uno ci mette nella parte [questo è un punto molto americano di considerare la "bravura" di un attore, e credo, ma non ne sono certo, la bravura in genere, ma aprirei un altro discorso, dove porta, nessuno lo sa], quindi ok la recitazione soprattutto però il training da Army Ranger per poter dire, gente o l'oscar o la prossima volta vado diretto in A'stan a combattere i talebani in presa diretta, fate voi.

 

GIF SIMPATICA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SPAZIO VUOTO PERCHÈ LA GIF DI DI CAPRIO MI DISTRAE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La tenacia con cui Inarritu spreme e guida il racconto per confermare la sua tesi ha ahimé il carattere della petizione di principio, vedi - voce di Inarritu - coloro i quali cercano di violentare, brutalizzare il prossimo, di schiacciarlo, schiavizzarlo, non hanno che la medesima attitudine nei confronti della Natura [e Inarritu sapientemente non sviluppa una retorica della Natura come madre accogliente, pheeew almeno quello ce lo risparmia]. È chiaro che il discorsetto per I. vale soprattutto per il colonozziatore, "l'uomo bianco", l'usurpatore delle terre altrui, l'unico la cui ferocia non abbia una reale motivazione, infatti gli indigeni anche i più crudeli hanno nel film sempre una giustificazione morale (e fisica) al loro comportamento. Questo può essere intrecciato alla visione di un Americano non americano a stelle e strisce. Come dicevo purtroppo, questa sua Weltanschauung, a differenza di un film grandioso come io reputo Balla coi Lupi, cala immanenente dall'alto, è programmatica, noiosamente didattica, uccide il film per lasciar vivere il regista, si potrebbe dire.

Bene questo è quianto.

 

P.S. Avete notato come Di Caprio con la barba preso da grandangolo assomigli a Giuliano Ferrara? 

 

Ciao.

 

 

 

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