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Revenant - Redivivo

Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film

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La recensione su Revenant - Redivivo

di Humbug
8 stelle

"The Revenant" è un film tanto pretenzioso ed arrogante, quanto pomposo ed artificioso nella sua ostentata ricerca del realismo e di virtuosismi registici spesso fini a sé stessi. Ma Iñárritu fa della forma la sostanza stessa del suo cinema e non accetta compromessi, confezionando un prodotto al contempo straniante ed immersivo.

Borioso, pretenzioso, quasi arrogante quest’ultimo lavoro di Alejandro Gonzalez Iñárritu (come poi in realtà lo era anche Birdman, seppur in maniera differente).
Il regista messicano ostenta orgogliosamente (e prepotentemente) tutta la propria ablità registica e quella fotografica del “Chivo” Lubezki, opprimendo lo spettatore con una straordinaria potenza visiva a discapito (o no?) di una narrazione che invece procede con tempi decisamente dilatati.
Ma è proprio questo che rende The Revenant un grande film.
Dopo Mad Max: Fury Road (prodotto totalmente diverso, certo)  abbiamo infatti  ancora un blockbuster (130 milioni di budget) di genere che restituisce valore a ciò  che rende il cinema tale, ossia l’immagine, il valore estetico di ogni singolo fotogramma, riducendo all’osso il resto, ovvero la sceneggiatura.
Certo, Iñárritu esaspera sino al limite tutto ciò, attraverso virtuosismi che risultano molto spesso fini a sé stessi e una ricerca esagerata del realismo che in verità rende l'insieme pomposo e artificioso, ma nel suo modo di fare cinema la sostanza consiste proprio nella forma stessa, prendere o lasciare.

E Di Caprio? Se lo merita questo dannato Oscar?
Tralasciando il dubbio valore meritocratico della statuetta assegnata annualmente dall’Academy, Leo si conferma essere un attore decisamente valido quanto versatile, e questa performance (tanto quanto quella di Tom Hardy) è sicuramente degna di un riconoscimento.
La sua è una prova “fisica” straordinaria, giocata quasi esclusivamente sull'espressività e le movenze del corpo, in grado di reggere il peso di un lungometraggio in cui la macchina da presa è assiduamente a pochi centimetri dal volto del protagonista.

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