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Il sapore del successo

Regia di John Wells vedi scheda film

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La recensione su Il sapore del successo

di maghella
5 stelle

Ho un vizio: quando dopo solo 15/20 minuti intuisco dove un film va a parare, mi diverto a frazionare il tempo indovinando cosa accadrà....così,  tanto per non annoiarmi più di quanto il film non stia facendo. Questa piccola introduzione sui miei vizi, per dire che Burnt è decisamente un film banalotto confezionato su misura per i consumatori compulsivi di Master chef, Boss delle torte, Cucine da Incubo e tutti quei programmi culinari che vanno in onda in tv a tutte le ore del giorno.

In due parole: Adam Jones è  un giovane cuoco di gran talento e successo, che ha mandato tutto "a puttane" (il linguaggio scurrile fa tanto "cucina caserma") per il suo carattere egocentrico e i suoi problemi con le droghe. Droghe  che comunque servivano per mantenere i ritmi di 15 ore di lavoro al giorno.

Dopo due anni passati in New Orleans a sgusciare ostriche per penitenza, torna a Londra per rimettere in piedi un nuovo ristorante e guadagnarsi la terza stella Michelin che gli mancava. Per far questo naturalmente richiama tutti i suoi vecchi compagni di squadra, azzera vecchi rancori, ricuce rapporti rotti, individua subito una giovane, carina e capace secondo chef. Non mancano liti da comari con chef rivali, debiti  di droga da saldare, e soprattutto tanta roba da cucinare ad altissimo livello. Praticamente una puntata  di quasi 90 minuti di Hell's Kitchen, una sorta di ibrido tra Ramsey e Cannavacciuolo, però confezionato tutto molto meglio. Io via via mi divertivo a cronometrare mentalmente tutto ciò  che sarebbe accaduto e che puntualmente accadeva. La cucina come sorta di grande famiglia che deve funzionare come un orologio svizzero, ma che può funzionare solo se ci si vuole tanto ma tanto bene. A questo punto voglio rivedermi Ratatuille della Disney, il film migliore su questo tema, imbattibile.

Grande produzione, cast ottimo, film che incontrerà sicuramente i gusti della maggioranza. Io forse sono più sempliciotta e preferisco due spaghetti alla pummarola che tante storie per mettere sul piatto due carote ben ripulite. Il film rispecchia un po' questo concetto: tanta apparenza, ma sapore già sentito e poco gustoso.

Negli anni '80 andavano di moda i film sui giovani rampanti di Wall Street, negli anni '90 quelli sui giovani ballerini e le scuole di danza, oggi ci tocca la cucina-caserma. Passerà anche questa.

Io gli do 2 stelle e mezzo, con me alla terza stella non ci arriva.

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