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L'uccello dalle piume di cristallo

Regia di Dario Argento vedi scheda film

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La recensione su L'uccello dalle piume di cristallo

di scapigliato
8 stelle

Il primo Dario Argento è notevole. Poi, dopo "Profondo Rosso" e fino a "Trauma", diventa Incredibile. Con "Nonhosonno" e "Il Cartaio" è discutibile (fino ad un certo punto). Nella storia molto secca e veloce, quasi banale a livello di sceneggiatura (uno scrittore che ha il via libera della polizia ad indagare per conto suo, ed inciampa con facilità in indizi e tentativi di omicidio), ci sono ben presenti degli elementi tipici di Argento, e che via via si sarebbero sviluppati meglio. A parte l'omaggio evidentissimo a Mario Bava con un assassino di nerovestito, che tra l'altro l'omaggia ribaltanone l'immagine, Dario Argento in "L'Uccello dalle Piume di Cristallo" inizia quella sua personale riflessione sullo sguardo, sull'occhio, sulla morbosità del vouyeurismo, che lo distinguerà per sempre. Infatti è fondamentale in Argento l'ambivalenza e il fallimento dello sguardo. Vi troviamo, inoltre la soggettiva dell'assassino; i rumori e i suoni distorti, ma importanti come le immagini; le posizioni-sfida; la polizia beffata; il detective occasionale; l'assassino folle e tramumatizzato, simbolo di una follia lucida e calcolatrice, quasi aliena di un un altro pianeta; c'è l'efferatezza del delitto e la sua importanza nei confronti di una trama/storia che non serve (e il regista lo sa e lo vuole); e c'è il richiamo ad un arte figurativa, come un quadro, in cui vi sono sintetizzate follia, trasgressione, e lucidità, che diventano così la grafica del crimine (come dice appunto Pugliese): un crimine, un delitto efferato, un'inquietante atto delittuoso che si riflette nell'opera, per poi ritornarne fuori completato di altri significati, quelli che li ha dato l'osservatore/spettatore.
Argento è consapevole di quello che fa. Non gira un film elementare perchè è il primo. Aveva già avuto le sue importanti esperienze, sia nella critica che nelle sceneggiature, ed ora che passa a dirigere vi porta tutto il suo mondo immaginifico, e la sua estetica personle, che dà un virata decisiva al "genere" italiano, nonchè internazionale.

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