Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film
Più brioso e parodistico-grottesco sia nelle intenzioni che nel risultato rispetto ad altre opere di PP, ma non per questo meno tipicamente pasoliniano. Abbondano infatti le parentesi amare, i sottotesti politici (alcuni fin troppo espliciti e a scanso di equivoci, altri più oscuri), la critica all'omologazione giovanile e alla società fatta di "uccellini e uccellacci". Al di là dell'aspirazione alla commedia grottesca e pur scontando qualche lentezza, una rappresentazione importante di ciò che per PP era l'Italia cangiante di allora. Belli e azzeccati in questo senso i (non)luoghi. Bravissimo Totò, Davoli fa se stesso come al solito, né più né meno. Per quanto atipico, forse il film di PP più adatto al grande pubblico.
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