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Era d'estate

Regia di Fiorella Infascelli vedi scheda film

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La recensione su Era d'estate

di fratellicapone
7 stelle

Mi piace quanto ha scritto Smithee sul film e vorrei averlo scritto io ed è molto bello il richiamo alla canzone di Endrigo che viene evocata dal titolo, non so quanto intenzionalmente da chi lo ha scelto.

E’ un film intimo e delicato su due grandi uomini generalmente rappresentati nel loro aspetto professionale e pubblico. Qui, invece, sono in una bolla di spazio e di tempo separati, confinati su un’isola dove sono stati portati improvvisamente, quasi rapiti, da un potente apparato di sicurezza. Con loro ci sono la famiglia di Paolo Borsellino e la compagna di Giovanni Falcone (la giudice Morvillo) e resteranno parecchie settimane nella foresteria del carcere dell’Asinara custoditi e protetti da possibili attacchi mare, dalla terra e dal cielo considerato che c’era il concreto pericolo di un imminente attentato a loro o ai familiari.

Nella prima fase c’è l’attesa spasmodica delle “carte” di quello che sarà il maxiprocecesso. Devono arrivare decine e decine di faldoni da Palermo per consentire ai due magistrati di lavorare per preparare le accuse contro la miriade di imputati. Le carte non arrivano, si insinuano i sospetti di un tentativo di insabbiamento di tutto, il nervosismo di Falcone cresce. Ma, nonostante questo, il luogo, lo stacco dalla massacrante e pericolosa routine palermitana produce nei giorni successivi un emergere tra i due amici/colleghi qualche momento di autentica “normalità” cosa che a loro era preclusa nella vita normale. Gli attori sono molto bravi a restituire a questi uomini la loro dimensione di umanità.

 

Vivendo a Palermo ricordo che quell’epoca era un susseguirsi di omicidi di mafia e la città è costellata di lapidi a memoria dei magistrati e degli altri uomini dello Stato uccisi. Passo quasi tutti i giorni sotto quella che fu la casa di Falcone. C’è un grande ficus davanti all’ingresso del palazzo pieno di foglietti lasciati dalla gente e c’è ancora il bunker blindato del posto di guardia sul marciapiede, muto testimone della sconfitta (tra le tante) dello Stato. I resti di Falcone sono da poco stati traslati nella chiesa di San Domenico, che è un po’ il Pantheon di Palermo.

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