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Ho ucciso Napoleone

Regia di Giorgia Farina vedi scheda film

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La recensione su Ho ucciso Napoleone

di mc 5
4 stelle

Quando vidi per la prima volta il trailer di questo film, riproposto poi con frequenza esagerata, ebbi una reazione non dico entusiasta ma sicuramente più che . positiva. Finalmente un noir italiano, questo mi dissi, pregustando l'evento in sala. Non potevo immaginare che sarei andato incontro ad un prodotto SGANGHERATO ed inutilmente aggressivo. Premetto che non avevo visto l'opera prima della signora Giorgia Farina "Amiche da morire" e dunque nemmeno disponevo di elementi cui agganciarmi se non, appunto, l'inflazionato suddetto trailer. Il quale era -nella sua breve sintesi- coloratissimo e intrigante. Qual è il punto? Che la Farina ha voluto esprimersi nella convinzione di realizzare qualcosa (suppongo io) che NULLA avesse a che fare con la commedia italica consueta. E questo è un bene, basta con BisioFinocchiaroLittizzetto, ah che sospiro di liberazione! Finalmente si respira aria fresca (tipo lo spot delle caramelle per la gola). Fin qui tutto benone, intenzione benedetta. Già ma la Farina come ha poi concretizzato questo suo intento? Beh. è evidente che il prodotto in questione, nelle sue tonalità che vanno dal tarantiniano spento al noir acceso, vuole ad ogni costo apparire soprattutto una cosa: un film fottutamente COOL. E diciamo allora che il risultato è la caricatura di qualcosa di cool. Un cool inseguito maldestramente attraverso per esempio soluzioni estetiche e grafiche disseminate qua e là (gli abiti della protagonista, le soluzioni grafiche dei titoli di testa, le scelte musicali fighe che vanno da "Mad about you" degli Hooverphonic ai Trashmen di "Surfin' Bird"). Brani sicuramente efficaci ma che "sostengono" un film che non è evidentemente all'altezza di quel "nuovo e figo" che vorrebbe essere. La vicenda appare fin da subito forzata e poco credibile, se non attraverso un'ottica del grottesco che è gestita piuttosto affannosamente, insomma diciamo che i colori (il film è assai colorato) non sono quelli del cool quanto piuttosto di un pop ricercato ostinatamente all'inseguimento di un'originalità estetica che affranchi il prodotto dall'italica commedia. Un guazzabuglio che credo possa sconcertare ogni tipo di spettatore. La regista insomma ha voluto talmente puntare al top dell'originalità che alla fine finisce per non accontentare nessuno. Facendo di un brillante progetto un film che (nonostante gli ingenti sforzi promozionali della potente casa distibutrice italiana) sta già collezionando i primi flop nelle sale. Una giovane amministrativa rampante ha una tresca con un collega che potrebbe aiutarla a fare carriera. Questo l'incipit. Poi arriva di tutto a costruire un guazzabuglio pop che sfianca per soluzioni e svolte e personaggi uno più improbabile dell'altro. Comico? Non si ride nemmeno per un secondo. Grottesco/Noir? Ci prova soltanto. Vediamo il cast. La Ramazzotti sempre più bella e sempre bravissima. Adriano Gannini in parte, con quella sua faccia e quei modi un pò da italiano vigliacco alla Alberto Sordi. Libero De Rienzo è inaccettabile, sia per qualità attoriale, sia per un personaggio scritto molto male....e anche per quella sua pazzesca somiglianza -inquietante- col triste giornalista Mario Giordano noto come editorialista di "Libero". Vorrei concludere segnalando la partecipazione, in un ruolo secondario, della mia amata Thony, già splendida protagonista di "Tutti i santi giorni" di Paolo Virzì, nonchè talentuosissima cantautrice.
Insomma, volendo lo si può vedere, ma anche no.

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