Regia di Mario Bava vedi scheda film
Raccolta di tre cortometraggi ispirati ad altrettanti racconti di Maupassant, Tolstoj e Cechov e diretti da Mario Bava, con apertura e chiusura affidata a Boris Karloff. Premetto che del primo episodio ho visto solo la prima metà, x cui evito di esprimere un parere su questo e passo subito ad analizzare gli altri due. Il secondo cortometraggio (“I Wurdalack”) ha come punto di forza un eccellente fotografia e una favolosa scenografia gotica (voto: 9) che lascia davvero sbalorditi, anche in considerazione dell’anno della pellicola, tuttavia il ritmo è di una lentezza allarmante e Bava (x la regia voto: 6) non riesce a coinvolgere a dovere lo spettatore, ne deriva un corto visivamente ottimo (specie nelle sequenze esterne), ma piuttosto noioso e con una sceneggiatura (voto: 6=) tutt’altro che geniale. Più interessante la regia (voto: 7+) e la sceneggiatura (voto: 7) del terzo capitolo con un Bava che con pochi mezzi riesce a suscitare tensione e forse, x l’epoca, anche paura. Il ritmo non è serrato, ma sicuramente meno lento rispetto a quello del secondo episodio, tuttavia anche qui si è perso qualcosa e questa volta ciò è riferibile alla fotografia e alle scenografie che non sono certamente paragonabili a quelle del precedente corto. Le interpretazioni degli attori coinvolti nel progetto sono ordinarie come la colonna sonora. Per concludere, ritengo che Mario Bava abbia fatto di meglio rispetto a questo “I Tre Volti della Paura” che x altro gode di ottimi spunti, ma che purtroppo risultano tutti disseminati tra i vari episodi che si rivelano complementari tra loro e quindi “monchi”. Voto: 6+
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