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I tre moschettieri

Regia di George Sidney vedi scheda film

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La recensione su I tre moschettieri

di FABIO1971
8 stelle

"Un saggio può prevenire una catastrofe, ma solo un uomo astuto sa sfruttarla. Noi siamo due eccezionali figure in questo vecchio mondo di uomini impulsivi. Noi abbiamo l'intelletto, pensiamo e, quando pensiamo, i nostri nemici sono impotenti".
[Vincent Price a Lana Turner]

"Nell'anno di nostro Signore 1625, mentre l'intrigo e il tradimento dominavano la vita di Francia, un campagnolo della Guascogna, senza presagirlo, si accingeva a mettere in subbuglio quel mondo corrotto": il campagnolo, naturalmente, è D'Artagnan (Gene Kelly), che, appena giunto a Parigi, conosce tumultuosamente i tre moschettieri del re ("Vi darò l'opportunità di lavare l'offesa dietro al Lussemburgo a mezzodì", l'altro lo attende "ai Carmelitani Scalzi all'una" e il terzo "dietro al Louvre alle due"...) e, unitosi a loro, si imbarca in una missione disperata per recuperare i gioielli della regina. La migliore versione cinematografica del romanzo di Dumas, in cui George Sidney trasfigura il brivido e la vitalità travolgente del cinema d'avventura nelle movenze danzanti di un musical senza canzoni: ritmo trascinante, azione sfrenata, pathos e romanticismo, una messinscena di smagliante resa spettacolare che si avvale dello scintillante Technicolor di Robert H. Planck (nomination agli Oscar), del montaggio di Robert Kern e George Boemler, delle sfarzose e suggestive scenografie curate da Cedric Gibbons e Malcolm Brown, dei costumi di Walter Plunkett e della colonna sonora di Herbert Stothart. E, ovviamente, un imponente ed affiatato cast d'interpreti, dallo scatenato Gene Kelly a una Lana Turner all'apice della sua radiosa bellezza, da una June Allyson che non le è da meno, al solito, impeccabile e inquietantemente ghignante Vincent Price nei panni del cardinale Richelieu (ma le pressioni ecclesiastiche sulla Metro-Goldwyn-Mayer costrinsero lo sceneggiatore Robert Ardrey a trasformarlo in Primo Ministro...).

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