Regia di Sydney Pollack vedi scheda film
Magistrale prova di Pollack che carica il film di contenuti politici, qualora l'eccellente spy story non fosse sufficiente, addossando evidenti responsabilita' alla C.I.A. in un periodo in cui ancora si dovevano scoprire del tutto gli scheletri nell'armadio dell'agenzia, rea di manipolare la (contro)informazione attraverso la politica, in un pericoloso vortice d'inganni da cui nessuno e' immune. Lo sa bene Turner(Redford), nome in codice Condor, che denuncia ai superiori una manovra losca, e si ritrova con l'ufficio imbottito di piombo ed il mondo contro, aiutato nella ricerca della verita' solo da una sconosciuta ed affascinante donna (Fay Dunaway). Paranoia post watergate e disillusione da vietnam ne fanno un trattato dell'uomo comune stretto nella morsa del dubbio, schiacciato dal potere, che non si rassegna al non capire piu' che alla sconfitta. Pollack non si perde in inutili spiegazioni e riesce a dare fluidita' e ritmo al racconto nudo e crudo, creando clamorosi picchi di tensione (un paio di sequenze da antologia) . Interpretato magistralmente da Robert Redford e Fay Dunaway, i divi piu' in voga all'epoca, protagonisti di una storia d'amore impossibile e senza tempo, erotica ed allo stesso tempo fine, il film e' una pietra miliare del genere, modello del futuro cinema di spionaggio per i futuri 30 anni.
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