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Veleno in paradiso

Regia di John Brahm vedi scheda film

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La recensione su Veleno in paradiso

di Baliverna
8 stelle

Bello questo noir domestico, senza le strade notturne avvolte nella nebbia dell'inverno di Los Angeles, tutto ambientato in una casa sulle tempestose scogliere del New England. Di notte e di oscurità però ce n'è in abbondanza e l'atmosfera del noir c'è tutta. Il sciocco titolo italiano non deve trarre in inganno: siamo in presenza di una trama che aumenta progressivamente di tensione, di dialoghi ben scritti e personaggi ben definiti, come pure di bravi attori.
Segnalo innanzitutto Ann Baxter, che pare essere alle prove generali del suo personaggio di "Eva contro Eva": finta innocente, brace coperta dalla cenere, simulatrice. Il fatto che finga, si deduce forse proprio dall'innocenza ostentata e ed eccessiva che dimostra, assieme ad un'abile recitazione della parte della vittima. Questa scaltrezza unita alla sua bellezza sono la sua vera forza specie con gli uomini, che se non fa innamorare di sé almeno ne suscita la compassione e ne ottiene la difesa. Per il resto, è la prima volta che vedo Ralph Bellamy, il fidanzato tonto e mammone di alcune belle screwball comedies, in un ruolo drammatico, ma devo dire che se la cava bene. Secondo me era un attore di stoffa che non riuscì mai veramente ad imporsi e ad essere valorizzato per come avrebbe meritato. Anche gli altri attori sanno il fatto loro, come Scott MacKay, il dottore innamorato di Ann (e incapace di vedere chi è veramente). C'è anche la bambina Ann Carter de "Il giardino delle streghe" di Robert Wise.
Quanto alla materia, è stata visitata dal cinema più volte: la serpe velenosa che si traveste da colomba e scambiata per tale, accolta in casa con tutti gli onori, che agisce nell'ombra seminando discordia, odio, e disgregazione. Ricorda, per dirne una, la Susana di "Adolescenza torbida".
Quanto all'ambientazione, oltre alla già citata oscurità e l'effetto claustrofobico della casa dalla quale non si esce mai, aggiungo pure l'efficace vento assillante e la notte di tempesta finale, quando gli eventi precipitano. Il finale, come nei noir duri e puri, è a denti stretti e amarognolo.

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