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Eneide

Regia di Franco Rossi vedi scheda film

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La recensione su Eneide

di mm40
6 stelle
A guerra di Troia terminata, Enea parte con il padre Anchise e il figlio Ascanio alla volta di Cartagine; dopo mille peripezie riesce quindi a imbarcarsi verso il Lazio, dove dovrà realizzare una profezia che lo vuole antenato dei fondatori di Roma.
 

Super-kolossal televisivo suddiviso in sette puntate della durata di circa un'ora ciascuna; d'altronde l'Eneide di Virgilio offre materiale narrativo a bizzeffe e la nutrita equipe di sceneggiatori deve sicuramente essersi sbizzarrita nel traslare sulla scena le pagine del poeta antico. Le firme sul copione sono quelle del regista e di Arnaldo Bagnasco, Vittorio Bonicelli, Pier Maria Pasinetti e Mario Prosperi; la messa in scena non lesina l'utilizzo di spazi aperti, costumi, personaggi e piuttosto evita eccessi di azione, di certo più dispensiosa (come mezzi, come fatiche e come spese) da rappresentare. Sostanzialmente un'operazione monumentale, cui il regista dell'Odissea (1968, sempre per la Rai, 8 puntate) non poteva in alcun modo sottrarsi. Franco Rossi diresse innumerevoli episodi di pellicole cinematografiche e anche qualche lavoro televisivo, mettendo il suo discreto mestiere al servizio della produzione, anzichè fare l'esatto contrario come gli 'autori' suoi contemporanei; le sue onestissime e sufficientemente efficaci capacità risaltano anche in questa Eneide per il piccolo schermo, avvincente quanto basta (come può esserlo un filmato di quasi sette ore di durata) e confezionata con la debita cura. Colpisce in negativo il cast: se solitamente in questo tipo di prodotti non mancano i nomi altisonanti, capaci di richiamare pubblico (foss'anche per poche scene), nell'Eneide di Rossi il protagonista è Giulio Brogi, Didone è Olga Karlatos, Anchise è Vasa Pantelic, Ascanio è Arsen Costa, Andromaca è Marisa Bartoli; e ancora troviamo Heinz Moog, Christian Ledoux, Andrea Giordana, Alessandro Haber in parti minori; la voce del narratore è quella di Riccardo Cucciolla. Dai cognomi fin qui citati non risulterà strano osservare la quadruplice targa della produzione, un poker di nazionalità composto da Italia, Jugoslavia, Germania Ovest e Francia. La fotografia è di Vittorio Storaro, un marchio di qualità. 6/10.

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