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Ma che bella sorpresa

Regia di Alessandro Genovesi vedi scheda film

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La recensione su Ma che bella sorpresa

di scandoniano
7 stelle

Commedia morigerata e intelligente, con Claudio Bisio protagonista assoluto e un buon nugolo di attori a confortarlo in una sceneggiatura che sa il fatto suo. Risate e qualche spunto di riflessione: per una volta pare quasi giustificato il contributo del Ministero!

Cosa accade ad un uomo sensibile ed innamoratissimo, quando la fidanzata, quella che a Napoli chiamano ‘na zoccola, si mette con uno skipper belga e lo lascia solo, a 1000 chilometri dalla natia Brianza, con un amico fessacchiotto a consolarlo e dei genitori che lo stressano anche a distanza? La risposta ce la fornisce “Ma che bella sorpresa”, ennesima commedia Bisio-centrica, ed ennesimo contatto serrato e antropologicamente armonico col Sud Italia dell’attore piemontese.

Sulla scia di “Benvenuti al Sud”, con un’ambientazione similare, parenti polentoni e in parte razzisti (formati dall’inusuale ed esplosiva coppia Pozzetto-Vanoni, nei panni dei genitori del protagonista) e Valentina Lodovini a sparigliare le carte, il professor Guido, milanese di stirpe che insegna italiano a Napoli, finisce in crisi profonda e avrà bisogno dell’amore “vero” della vicina Giada per uscire da un torpore patologico.

Il film si sviluppa bene. Ha una trama precisa e sa cosa vuole, ossia esaltare la bravura di Bisio, che è protagonista assoluto di una pellicola che ha tanti coprotagonisti (la Lodovini appunto, nonché i citati Vanoni e Pozzetto, ma anche il prezzemolino Frank Matano, l’eterea Chiara Baschetti e un emblematico e ricordevole cameo di Anna Ammirati. Si ride e non si trovano grandi banalità (anche se di cliché il film ne è zeppo): insomma quasi quasi il contributo del Ministero pare quasi giustificato (anche se a ben guardare è più colpa della concorrenza che merito del film).

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