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Automata

Regia di Gabe Ibáñez vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Automata

di dareiusee8vtec
stelle

Nella Terra del futuro, quasi completamente desertificata, il numero degli esseri umani è diminuito drasticamente e mentre la tecnologia continua a sfornare robot sia per uso industriale che domestico. Un ispettore tecnico (A. Banderas) ha il compito di investigare su una serie di robot che si sta rivelando stranamente difettosa poichè sembra avere un principio di volontà propria.

Cinema di fantascienza in versione spagnola co-scritta e diretta da Gabe Ibanez e prodotta con 15 milioni di dollari, che per un prodotto del genere sono relativamente pochi e che quindi fanno di questo "Automata" un moderno b-movie. Buona la prova di Antonio Banderas come protagonista, che interpreta un versione piangente e fisicamente indebolita del Rick Deckard/Harrison Ford in Blade Runner (1982, Ridley Scott). Nella prima parte del film il protagonista investiga in un ambiente molto simile a quello della città dei replicanti di Ridley Scott  con la differenza che qui non ci sono propriamente replicanti ma robot più simili a quelli di "Io, Robot" (racconti di Isaac Asimov diventati poi un film di Alex Proyas nel 2004), ossia in bisogno di sentirsi "vivi" nonostante gli evidenti limiti imposti dalla loro condizione naturale. Nella seconda parte del film poi si passa a delle location praticamente identiche a quelle viste in "The rover" ( Giugno 2014, David Michod), c'è quindi un ambientazione desertica dove si utilizzano vecchi rottami di automobili  e ci sono sparatorie con classici fucili a pompa o pistole magnum. Ad ogni modo l'idea di questo mondo futuristico che invece di migliorare si è regredito resta affascinante, come è buona l'idea delle domande esistenziali che affliggono i robot che sembrano ormai avere una coscienza. La regia è abbastanza professionale e lo scarso budget non si nota mai, anzi gli effetti speciali sono buoni ed è ottimo il connubio nell'utilizzo tra Animatronics e CGI (Computer Generates Imagery).

Dunque sembra esserci del potenziale in questo "Automata", peccato che questo sia stato mal sfruttato portando ad un livello medio il risultato finale. Infatti ciò che affligge terribilmente questo lavoro di Ibanez sono il ritmo quasi catatonico e l'insistenza con cui il regista spinge sulle riflessioni tra coscienza e vita, ci sono dei momenti troppo ripetitivi e stucchevoli in cui i robot ostentano a fare domande sul senso della vita sia a loro stessi che all'ingenuo e insicuro protagonista.

Voto: 5,5

 

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