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Automata

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Regia di Gabe Ibáñez

Con Antonio Banderas, Birgitte Hjort Sørensen, Melanie Griffith, Dylan McDermott, Robert Forster, Tim McInnerny, Andy Nyman... Vedi cast completo

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Trama

In un futuro prossimo, il pianeta Terra è al centro di una progressiva desertificazione e la razza umana è in piena lotta per la sopravvivenza. Per combattere l'incertezza e la paura, la tecnologia ha creato il primo androide quantistico, l'Automata Pilgrim 7000, destinato a convivere con l'uomo. Ciò ha portato alla crescita esponenziale della ROC, la società leader nel campo dell'intelligenza robotica che ha stabilito protocolli di sicurezza utili a garantire sempre il controllo dell'uomo sulle macchine. Come agente assicurativo per conto della ROC, Jacq Vaucan (Antonio Banderas) ha il compito di indagare sui modelli difettosi di androide ma ben presto scoprirà i segreti e le vere intenzioni che si celano dietro l'Automata Pilgrim 7000 con profonde conseguenze sul futuro dell'umanità.

Approfondimento

AUTOMATA: UN FUTURO 'AUTOMATICO'

Diretto da Gabe Ibáñez e scritto dal regista con Igor Legarreta e Javier Sánchez Donate, Automata è un thriller futurista che ha per protagonista l'attore Antonio Banderas, al suo debutto nel genere fantascientifico. A metà strada tra il poliziesco e il western, Automata ha al suo centro la teoria della singolarità tecnologica, che specula sul momento in cui l'Intelligenza Artificiale sarà in grado di raggiungere e superare l'intelligenza umana. La storia ha per protagonista in un futuro non meglio specificato Jacq Vaucan, un agente assicurativo della compagnia cibernetica ROC. Jacq sta per diventare padre quando si ritrova su una serie di casi strani che coinvolgono gli automi che hanno trasgredito i protocolli di sicurezza. Ciò che a prima vista sembra solo un controllo di routine ben presto porterà Jacq a essere testimone di alcuni cambiamenti determinanti per il futuro dell'umanità stessa.

Con la direzione della fotografia di Alejandro Martínez, le scenografie di Patrick Salvador, i costumi di Armaveni Stoyanova e le musiche di Zacarías M. de la Riva, Automata viene così descritto dal regista: «Nel 2009, in un sito internet sulla tecnologia, un articolo raccontava come un gruppo di ingegneri era riuscito a creare una stampante 3D in grado di produrre da sola la maggior parte dei pezzi necessari per costruire una nuova stampante 3. Si trattava di una macchina in grado quai di autoclonarsi e, in qualche modo, di riprodursi. Questa notizia inquietante, incrociata con le mie letture adolescenziali di Asimov e con le teorie sulla singolarità tecnologica, hanno posto le basi per quella che sarebbe divenuta la sceneggiatura di Automata.

Partendo da questi presupposti, con Legarreta e Donate ho iniziato a scrivere una sceneggiatura di fantascienza realista influenzata da elementi del western e del thriller: un copione, dunque, fuori dagli schemi del genere e con un futuro incerto a livello produttivo. L'insolito script, però, ha catturato sin da subito l'attenzione dell'attore Antonio Banderas, interessato sia a interpretare il film sia a produrlo.

Con Banderas dalla nostra, è iniziato un viaggio di pre-produzione lungo quasi due anni, durante i quali siamo anche rimasti bloccati in Tunisia e siamo stati testimoni diretti dei primi momenti della primavera araba prima di essere accolti mesi dopo nel palazzo della principessa del Qatar, interessata a realizzare il film nel suo paese ma, come abbiamo appreso in seguito, se non fosse stato di fantascienza. Dopo numerosi incontri, viaggi, sopralluoghi, festival e discussioni, il progetto si è arrestato per un bel po'. Stavo già lavorando a una nuova storia quando ho ricevuto una chiamata di Banderas, che mi parlava di un produttore di Los Angeles incuriosito da Automata. A mesi da quella conversazione stavamo già girando in Bulgaria.

La fantascienza di Automata nello scenario attuale può sembrare contraddittoria e ridondante. Seppur estranea al mondo di oggi, è però accettabile in quanto speculazione razionale. Spesso, nel cinema attuale, la fantascienza è stata ridotta a film di avventura per famiglie ambientato nel futuro e accompagnato da mirabili effetti speciali: ciò ha finito con il limare i confini tra fantasy e fantascienza, rimodellando un genere che invece molti della mia generazione e di quella precedente hanno ammirato per la sua plausibilità scientifica. Film con budget modesti in passato hanno affrontato la fantascienza dal punto di vista degli adulti, unendo il futurismo speculativo con procedimenti narrativi realistici derivanti da generi come il thriller, il western o l'horror psicologico, non abbandonando mai determinati livelli di verosimiglianza. Penso a pellicole come AndromedaAtmosfera zeroIl pianeta delle scimmie2022: i sopravvissuti, hanno segnato un'epoca. Questo non vuol dire che Automata è un film d'altri tempi. Vuole dire solo che Automata recupera quella sobrietà formale e quel rispetto per la verosimiglianza che oggi quasi non ci sono più, trattando di paradigmi tecnologici e filosofici del nostro futuro: la singolarità tecnologica e la minaccia del collasso ambientale.

Le teorie della singolarità scientifica ruotano intorno al momento teorico in cui l'intelligenza artificiale può raggiungere quella umana e ai possibili cambiamenti umani che tale evento potrebbe generare. Si tratterebbe di un salto evolutivo che per alcuni è possibile già tra una quarantina di anni ma che per altri invece non accadrà mai. In ogni caso, sarebbe uno scenario dal forte significato filosofico e dalle molte implicazioni per l'uomo. In Automata il salto evolutivo dell'intelligenza artificiale avviene in un contesto di difficoltà per la specie umana, in una situazione in cui l'uomo lotta per la sopravvivenza, circondato da una natura che gli ha voltato le spalle (come in un processo inevitabile e ancestrale pronto ad aprire la strada alla supremazia di una nuova specie). Il salto non è narrato dal punto di vista dei robot ma da quello di chi vi sta dietro».

Note

Il madrileno Ibáñez, già autore di effetti speciali per Álex de la Iglesia, si inserisce nel solco della sci-fi umanistica alla Duncan Jones, facendo di bassissimo budget virtù. Un B movie onesto e volenteroso, con uno script non all’altezza delle intuizioni di messa in scena e qualche simbolismo forzato, che persegue un’idea di fantascienza non becera.

Trailer

Commenti (9) vedi tutti

  • Macchinoso e insipido ma tutto sommato scorrevole. Si salvano gli effetti speciali e poco altro.

    commento di alfatocoferolo
  • Ok c'è molto di già visto, ma comunque ben fatto ed avvincente e poi ci sono anche spunti nuovi.

    commento di gac
  • Niente di nuovo al Sole,qualche blanda Idea FantaScientifica,amalgama convincente d'Interpretazioni e Storia che poteva essere proprio piu' appassionante (ma comunque in zona Sci-Fi ho visto molto peggio in giro ...) !!! voto.5.

    commento di chribio1
  • Concettualmente potrebbe essere un pre-matrix, anche se lo stile é completamente diverso. Parte abbastanza bene, poi cede. Guardabile.

    commento di corradop
  • parte con buona ambientazione, poi si arena letteralmente nel deserto radioattivo: la 2a metà del film però è ambientata proprio lì, con umani senza protezione alcuna, come in uno dei primi episodi di Star Trek, dove si sopravviveva bellamente su qualsiasi pianeta, manco fosse Portofino. sceneggiatura scadente e, nel finale, romanticamente insulsa.

    commento di giovenosta
  • Un mix tra "Io robot" e "Blade Runner",ma inferiore ai modelli.Del primo ha i robot-androidi domestici,ma non l'azione,del secondo le atmosfere cupe e piovose ed i concetti filosofici,ma non gli attori nè la regia e nemmeno i colpi di scena.Un film dunque inutile,ma comunque carino.Bravo Banderas,troppo poco la Griffith.Sufficiente(***).

    commento di medusatouch
  • Il film non è riuscito perfettamente, ha molti difetti; ha alcuni pregi però, e per i fan dell'SF merita una visione

    leggi la recensione completa di tobanis
  • Fantascienza filosofica...a chi e' piaciuto Blade Runner...almeno nelle atmosfere.

    leggi la recensione completa di ezio
  • Avventura fantascientifica vecchio stile, semplice e lineare, di ispirazione asimoviana. Trama senza sorprese, ma ben costruita e mai noiosa, bravo Banderas, quasi irriconoscibile e bravi gli attori robot digitali.

    commento di NCC1701
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

ezio di ezio
7 stelle

2044.La Terra sta andando verso la desertificazione e l'umanita' lotta per la sopravvivenza in un ambiente divenuto ostile.La razza umana coesiste con i robot ,creati per supportare la condizione di una societa' in declino.L'agente assicurativo Vaucan ( Banderas) lavora per una societa' robotica e indaga su androidi difettosi.Durante una delle indagini scopre che alcuni robot si sono… leggi tutto

5 recensioni positive

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La recensione più votata delle sufficienti

alan smithee di alan smithee
6 stelle

  Poteva il nostro pianeta trovarsi in condizioni climaticamente, economicamente e soprattutto demograficamente decorose in un futuro imprecisato ma non lontanissimo? Certo che no, altrimenti che ci sta a fare il nostro eroe piccoletto e rasato, paladino di una compagnia assicurativa che si appresta a diventare papà e sogna di poter rivedere il mare e provare nuovamente la… leggi tutto

6 recensioni sufficienti

Recensioni

La recensione più votata delle negative

sev7en di sev7en
2 stelle

In un futuro apocalittico, in cui sono i robot a svolgere gran parte delle mansioni prima delegate all’uomo, l’agente assicurativo Jacq Vaucan si trova ad indagare su alcuni robot “difettosi” scoprendo che l’anomalia e’ ben piu’ di un bug di programmazione...   Ci sono nella storia del cinema film definiti “mostri sacri”, opere che… leggi tutto

4 recensioni negative

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axe di axe
6 stelle

Nel 2044 il mondo sara' molto diverso da come e' oggi. Desertificazione e radioattivita' hanno ridotto di molto i territori idonei alla vita umana, una specie la cui sorte sembra segnata. Per compiere operazioni nelle aree "ostili" sono stati creati dei robot, chiamati Pilgrim, i quali, tuttavia, non riescono nei loro compiti. Pertanto, la razza umana morente si riduce ad utilizzarli per…

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Nel mese di febbraio questo film ha ricevuto 8 voti
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look67 di look67
7 stelle

Uova che bollono in un pentolino trasparente: con questa breve inquadratura a circa metà film Ibanez ci dice esplicitamente: sì, BLADE RUNNER è decisamente la mia fonte di ispirazione. Del resto di dubbi ne restavano pochi: poliziotti che sparano a robot umanoidi, cielo cupo e atmosfere notturne, pioggia tossica, perfino pubblicità giganti tra i palazzi. Questo…

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Recensione
Utile per 3 utenti
Trasmesso il 5 dicembre 2017 su Rai 4
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