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Queen of the Desert

Regia di Werner Herzog vedi scheda film

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La recensione su Queen of the Desert

di mm40
4 stelle

Vita e opere di Gertrude Bell, esploratrice e diplomatica inglese che ai primi del Novecento si recò in terra araba per assorbirne la cultura e favorire l'emancipazione politica di quei territori.

 

Talvolta il confine fra 'opera sontuosa e magniloquente' e 'polpettone insipido' è davvero insospettabilmente lieve, quasi impercettibile: è il caso di questo Queen of the desert, lavoro biografico che Werner Herzog dedica a un'ambasciatrice britannica, Gertrude Bell, che all'inizio del XX secolo operò in terra araba lasciando di sè un ricordo eccellente: tuttora viene considerata (lo sostiene la didascalia in chiusura) l'unica persona che abbia realmente capito le tribù beduine locali ed è stata sepolta a Baghdad. Scritto dallo stesso regista, il film ripercorre in chiave romanzata le vicende della Bell, evidente anello di congiunzione culturale fra occidente cristiano e medioriente musulmano; l'intento dell'opera è fin troppo scoperto e, in un periodo di estreme tensioni religiose e di sempre più difficile integrazione fra popoli di differenti credenze, ben venga. Ma a conti fatti Queen of the desert risulta nulla più che una piacevole illustrazione della vita di una diplomatica britannica la cui azione ha sicuramente lasciato un segno, ma che non ha in sè la follia visionaria, la temerarietà epica o il coraggio suicida dei migliori personaggi di Herzog, da Fitzcarraldo ad Aguirre o perfino agli scalatori di Grido di pietra: in Gertrude Bell non c'è niente di questo, il personaggio è piuttosto piatto e la trama stessa del lavoro non fa granchè per ravvivare l'attenzione dello spettatore. Un biopic ben allestito, ma con poco entusiasmo, nonostante i nomi di vastissimo richiamo nel cast: Nicole Kidman innanzitutto, ma anche Robert Pattinson, James Franco, Damian Lewis e Christopher Fulford. Proiettato al festival di Berlino del 2015, il lavoro non ha ricevuto alcun premio; Herzog subito di seguito è tornato al documentario con Lo and behold - Reveries of the connected world (2016). 4/10.

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