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Queen of the Desert

Regia di Werner Herzog vedi scheda film

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Tato88

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La recensione su Queen of the Desert

di Tato88
7 stelle

Mentre ero in coda per ritirare i biglietti della Berlinale ho incontrato una signora che aveva già visto il film. L'ha commentato dicendo: "il regista non è stato per niente furbo". Io ho pensato che stavamo parlando di Herzog, l'uomo che ha fatto trainare una nave su per una montagna! L'ultima qualità che mi sarei aspettato di associargli è la furbizia. Eppure secondo me, al contrario qui ha giocato d'astuzia. Werner aveva voglia di realizzare un progetto nel deserto e un biopic su Gertrude Bell era proprio la scusa perfetta. La curiosità, la voglia di avventure e la tempra dell'esploratrice che hanno caratterizzato la figura della carismatica donna vengono catalizzati al meglio dall'estro herzogiano che infatti dà il meglio di sé nelle sequenze più tendenzialmente documentaristiche. Le lunghe discussioni su quanto sia preferibile nel deserto l'utilizzo di cammelli piuttosto che dei cavalli; i falchi appollaiati sulle spalle dei re rubano la scena agli stessi; i cammelli urlano, si alzano in piedi e si abbeverano sai pozzi nelle oasi; la tempesta si scatena nel deserto facendo rotolare l'erba secca; le corse dei dromedari; la grandiosità del canyon ripreso con il drone (magari lo stesso reduce da “the Cave of the forgotten dreams”); e via così... Se avesse potuto non inquadrarla la Kidman, sicuramente si sarebbe dentro più a suo agio. E dire che l'attrice australiana non se l'è cavata nemmeno tanto male stavolta. L'accoppiata con James Franco d'altronde funziona discretamente, e il regista trova sempre qualche elemento stravagante per rendere la loro storia d'amore il più originale possibile, come ad esempio brindare con un vaso di fiori in carenza di regolare champagne, darsi il primo bacio in presenza di un irascibile avvoltoio, farsi il bagno nell'abbeveratoio dei cammelli.

Dialoghi taglienti e battute raffinate rendono il film in buona sostanza un ottimo lavoro, ma non il migliore del maestro di cui personalmente continuo a prediligere i documentari.

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