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Pixels

Regia di Chris Columbus vedi scheda film

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La recensione su Pixels

di ohdaesoo
6 stelle

(appena finito di recensire mi sono accorto che questo film è ispirato a un corto francese del 2010. Beh, ho visto il corto, ve lo metto in fondo, e devo dire che in 2 minuti c'è TUTTO il film. Quindi molti dei migliori aspetti che ho trovato nel film, specie alcune idee, dobbiamo invece darli al corto. Il mio voto di conseguenza scende abbastanza...) 

Il mio annuale (e unico) appuntamento con il trash milionario action fantascientifico doveva prima o poi arrivare anche quest'anno, lo sapevo.
Uno all'anno e levo il medico di torno.
Certo, il rischio che andasse a finire come:
The Avengers e
Godzilla
era altissimo ma in fin dei conti era quello che volevo, ovvero un baraccone che mi avrebbe permesso di divertirmi scrivendo.
E invece a sorpresa (ma poi mica tanto alla fine) Pixels m'è piaciuto, niente a che vedere con i due "colleghi" menzionati sopra.
In realtà un pò me l'aspettavo, l'operazione nostalgia era fortissima e ritrovare i tuoi videogiochi d'infanzia, Donkey Kong, PacMan, Space Invaders, Galaga, Tetris e compagnia cantante, ritrovarli dicevo nelle vesti di pericolosissimi invasori alieni che minacciano il nostro mondo beh, alzo le mani e perdo già in partenza.
Che poi la serata non era iniziata bene.
Io e Christian decidiamo pochi minuti prima de fa la mattata.
"Andamo a vedè quella stronzata de Pixels?"
"Ndamo"

Siccome se si fa bisogna falla grossa optiamo per il 3D.
Arriviamo alla cassa e il verdetto è spietato: "Sono 23 euri" dice la cassiera.
"Mè coglioni"
"Però gli occhialini potete tenerli"
"E sti cazzi"
Decidiamo che forse per quella sera, dopo i 23 euri, è meglio lasciare la gola asciutta e non spendere i 4,5 euri a testa che quei ladri dell'Uci ti appioppano anche solo per le bottigliette d'acqua.
Comincia il film e ci scordiamo di tutto.


Sì perchè vediamo Christian o Giuseppe correre in bicicletta verso una sala giochi. In realtà è un altro regazzino che lo fa, il personaggio del film, ma è come se fossimo stati noi.
Il regazzino comincia a giocare.
"Te a questo ce giocavi?" fa Christian.
"Embè!" fo io.
E via dicendo.
Insomma, Pixels riesce nel suo intento, farci tornare là.
Che poi la cosa curiossima, ma davvero davvero curiosa, è che proprio lo stesso giorno, poche ore prima, io e Christian c'eravamo imbattuti quasi per caso nel Crystal Ball e vi giuro, risentire quell'odore nelle narici m'ha scaraventato 25 anni indietro in un modo così nitido, perfetto e immediato che in confronto a me Proust de ste cose non ce capisce na sega.
Proprio per questo da quest'anno dichiaro il 30 Luglio come Boyhood's Day.
Aderite.


Ah, il film.
Insomma, sti giochini degli anni 80 invadono la terra con motivazioni e spiegazioni che preferisco non fornirvi per non scadere nel ridicolo.
Ci si diverte, il prologo funziona alla grande, il personaggio di Sandler è riuscito e anche molto sfaccettato (un nerd che però conosce perfettamente la vita e i suoi dolori e per difesa affronta tutto senza sovrastrutture e con strafottenza), i dialoghi a volte sono molto brillanti (a volte un pò meno), c'è la sfida a Centipede davvero notevole, c'è l'arrivo di Pac Man che richiama tanto Cloverfield, c'è l'idea (dal corto) di far diventare pixel tutto quello che toccano gli alieni che è la vera e propria genialata del film, anche se forse se la lotta con quella dei messaggi alieni che arrivano attraverso personaggi e sit-com eighteens, o forse ancora se la lotta con quella (dal corto) dei pezzi del Tetris che vanno sui palazzi e, se fanno la linea, ovviamente, la distruggono.
Non mancano le parti che per uno non amante del genere come me annoiano da morire, non mancano i personaggi bidimensionali (ma c'hanno la scusa che di giochi bidimensionali stiamo parlando), non mancano battute davvero infelici ma oh, il film riesce a raggiungere quello che voleva.
E la battaglia finale, una santabarbara che esplode di videogames, ricorda molto quella dei mostri de Quella casa nel bosco, e beh, niente da dire, è una grande scena.


Per non parlare poi di quella, quasi miracolosa per realizzazione, dello scontro finale con Donkey Kong.
Ecco, quando gli effetti speciali vengono usati non solo in quanto tali, ma con una precisa idea dietro, con un'anima, a me piacciono.
E, nel finale, magari passa sottotraccia, ma l'amore dell'amico di Sandler per Lady Lisa non è affatto una cosa banale, anzi, perchè anche se viene preso in modo molto divertente è manifesto di una solitudine e una distanza dal mondo che molti giovani patiti dei videogame purtroppo hanno e soffrono.
Rimango dell'idea che lo splendido Ralph Spaccatutto sia una o due spanne sopra.
Ma io sta madeleine l'ho mangiata volentieri.
Li mortacci de quanto me l'hanno fatta pagà ma l'ho mangiata volentieri.

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