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Terminator

Regia di James Cameron vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Terminator

di maso
10 stelle

 

 

 

 Quando Cameron non era the king of the world e combatteva come soldato semplice la guerra del budget a disposizione realizzò questo cult assoluto costruito in maniera robustissima su di una sceneggiatura in cui coesistono con equilibrio perfetto vari generi senza che nessuno sovrasti l'altro.

Ciò che rimane più di ogni altra cosa negli occhi è la figura del cyborg fornita da Arnold Schwarznegger. la sua stazza e la sua mascella di marmo sono l'emblema del film, è la figura moderna del killer senza sangue caldo ne pietà incaricato di distruggere il proprio bersaglio finchè il suo sistema nervoso elettronico pulserà dentro di lui.

Terminator fu la chiave di volta per la carriera cinematografica del culturista austriaco che si rivelò la scelta migliore per interpretare un robot assassino nascosto dalle sembianze di un uomo, il suo essere indifferente a tutto ciò che gli accade davanti nasce proprio dalla staticità espressiva che Cameron ha trasformato da difetto a vantaggio, l'attore poi ci mette del suo con la fisicità non solo nelle scene d'azione ma anche quando evidenzia ottimamente il suo essere artificiale con movimenti talmente secchi che quasi si ode il cigolio dello scheletro di metallo, la scena dell'assalto al distretto di polizia è quella in cui questo aspetto è reso al meglio.

E pensare che Mister Olympia voleva il ruolo di Kyle ma Cameron gli spiegò che il film non è su Kyle ma sul terminator.

Il film comincia quindi con l'incedere del serial killer che fa fuori tutte le Sarah Connor della città seguendo l'elenco del telefono, proprio qui emergono altre figure classiche della fantascienza, al robot killer si intereseca lo spunto del viaggio nel tempo direttamente legato alla visione del futuro fornita da Kyle Reese, i flash presi dalla sua memoria mostrano un mondo avvolto dall'oscurità apocalittica che lo ha trasformato.

L'uomo del futuro incaricato di neutralizzare il cyborg e salvare Sarah Connor racconta di un genocidio di massa perpetrato dalle macchine, l'uomo le ha create sempre più potenti e autonome tanto da diventare schiavo del frutto della sua pigrizia il quale a sua volta ha ormai deciso che il mondo non gli appartiene più.

Il discorso di Reese che descrive una umanità sull'orlo dell'estinzione mi ha sempre rimandato all'olocausto, con quei pochi uomini lasciati in vita per bruciare corpi, schiavizzati dalle macchine naziste senza sentimenti, un mondo privo di amore, donne e tempo per praticarlo. Reese si innamora quindi di una foto, l'unico momento di stacco nelle sue giornate di lotta continua.

Sarah Connor è la ragazza della foto, una qualunque con la sua vita normale e i problemi di una cameriera che si guadagna da vivere faticosamente quando all'improvviso viene proiettata in un incubo senza sapere perchè.

Cameron fa lievitare lentamente il film trovando il tempo di inserire un'altra figura classica del cinema USA: la coppia di poliziotti che cerca di capirci qualcosa e mettersi in contatto con la probabile prossima vittima del serial killer misterioso, Sarah si barrica in un locale notturno in mezzo alla gente in attesa che la polizia giunga in suo soccorso  ed è qui che si scatena il finimondo e la trama comincia a svelare il nucleo centrale della storia.

Un rallenty misuratissimo sui movimenti dei 3 protagonisti anticipa l'impennata adrenalinica su una sparatoria degna dei migliori Hill e Packimnpah, l'azione è appena cominciata ma anche la storia fra Sarah e Kyle.

Il rapporto fra i due personaggi è pregno di spunti unici: Sarah è la madre di colui che guiderà la resistenza in rivolta contro le macchine e darà una nuova speranza all'umanità, la ragazza non può credere a ciò che sente ma la quasi invulnerabilità del cyborg è la prova di ciò che Reese le ha rivelato.

La ragazza è costretta in poco tempo ad imparare a combattere e fabbricare bombe ma soprattutto a prendere coscienza di come sia importante la sua salvezza e di quanto sia nobile e cavalleresco il sacrificio di quell'uomo dallo sguardo un po' triste che cerca in ogni modo di proteggerla tanto da aver attraversato il tempo per lei.

La love story tra Sarah e Kyle si consuma in poche ore ma sembra durare in eterno, è John Connor loro figlio ad averla concepita per essre concepito a sua volta, ha regalato lui stesso quella foto a Kyle e pur sapendo di condannarlo non si oppone al suo offrirsi volontario per la missione che lo porterà ad incontrare la donna della sua vita.

L'action, il thriller e l'horror si amalgamano perfettamente nella seconda parte, la lotta tra la coppia e il terminator ha poche pause e viene descritta in scene d'azione da antologia che mostrano come Cameron fosse un regista di talento al quale i troppi soldi guadagnati faranno male....almeno al suo cinema divenuto più effettistico che contenutistico: in Terminator le cose più costose sono il robot allo specchio che riproduce il viso di Schwarzy e lo scheletro meccanico nella sequenza finale che mette definitivamente a confronto Sarah e il suo destino di sofferenza privo dell'aiuto di qualcuno, ma bastano per raggiungere l'obiettivo e cosa ancor più importante è che risulta più profonda e romantica la storia d'amore raccontata qui che quella in Titanic o nell'orribile Avatar.

 

 Arnold Schwarzenegger osserva stupito la sua copia robot

 

 ......qui sembra più in parte

 

 

Ricordo ancora lo sgomento di mia zia Cinzia alla morte di Kyle, personaggio reso magnificamente da Michael Bihen così come Linda Hamilton nel ruolo di Sarah, sembra davvero diventare più combattiva e conscia del pesante destino che incombe su di lei con l'incedere del film, ottima la loro interazione.

Bella e incalzante anche la colonna sonora.

Tra le curiosità citerei alcune scene tagliate: una in cui Sarah e Kyle parlano fitto sul destino dell'umanità, un'altra che avrei sicuramente incluso nel monatggio è quella in cui Kyle e Sarah si imbattono nel commissario interpretato da Paul Winfield durante la strage del Terminator al distretto di polizia, ormai ferito e inerte il poliziotto sembra dare il suo consenso al racconto di Kyle su quel futuro ostile che lo aveva fatto etichettare come un pazzo dallo psicologo e infatti gli consegna una pistola come segno di collaborazione alla importante missione che deve compiere.

 

 La scena sopra citata

 

Kyle Reese è un personaggio scomparso troppo presto in questa serie e nel sequel che non amo particolarmente è stata tagliata una scena molto romantica in cui Sarah imprigionata in manicomio riceve la visita di Reese in sogno, come detto da John Connor 

"Ogni tanto osservo la mamma in silenzio che versa qualche lacrima, credo che pensi a mio padre e sia ancora innamorata di lui".

La frase del Terminator "Aspetto fuori" è in originale "I'll be back" ed è considerata un marchio di fabbrica alla "Bond...James Bond" per Schwarzy.

 

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