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Tempi moderni

Regia di Charles Chaplin vedi scheda film

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La recensione su Tempi moderni

di thebigjack
10 stelle

Chaplin come uomo cinematografico(produttore,regista,attore,sceneggiatore,montatore e compositore) sa sempre come orientarsi in tutti i campi dando uno spettacolo cinematografico senza precedenti

Penso che l'innovatore del cinematografo, cioè Chaplin, abbia innovato ancor di più la sua tecnica, nonchè il modo di far cinema.

Personaggio

Chaplin, dopo i 22 anni di carriera cinematografica alle spalle perlopiù formati da film puramente comici, con alcune grandi eccezioni, non considerabili "commedie" ma puramente capolavori, come "La febbre dell'oro", "Il monello", "Il circo" e soprattutto "Luci della città", firma il capolavoro della commedia satirica. Con questi film Chaplin si è costruito la sua più famosa carriera cinematografica usando dei temi molto seri (cecità, cercatori di oro, i giovani che si ribellano) unendoli a macchiette comiche(l'ubriaco di "Luci della città",l'uomo affamato che ha illusioni sul cibo de "La febbre dell'oro". Questi film però sono considerati "commedie romantiche". Chaplin, nel 1936, ebbe un'idea straordinaria: vedere l'America non da vagabondo, ma da vagabondo operaio. Essendo un uomo completamente di sinistra, ha ritratto il potere, la società del potere, in un modo molto critico( la scena che Chaplin deve urinare in un tempo massimo) e ha criticato le società sopra quella povera, in un modo che la colloca nella zona degli anti-principi fondamentali umani ( solidarietà, elemosina). Chaplin ha ritratto l'operaio come un uomo completamente sottomesso ai superiori, e se tenta di librerarsene viene punito non solo dagli stessi, ma dalla società intera. Naturalmente come ogni Chaplin che si rispetta, con la sua semplicità, la sua ironia e la sua comicità, ha fatto di questo personaggio un'indimenticabile interpretazione.

Tecnica 

Chaplin non si sottomette ai canoni della Hollywood commerciale di quel periodo(film sentimentali), infatti lui è il principale del movimento del cinema indipendente di quegli anni. Infatti Chaplin non abbandona il muto(cosa che farà nel 1940) e non abbandona il suo personaggio chiave "Il vagabondo"(che abbandonerà nel 1947) ma lo ripropone in vesti completamente diverse dal suo solito tenendo un solo grande particolare, il carattere tragicomico. Chaplin, qui, ha la più grande interpretazione della sua carriera( ex aequo "Il grande dittatore"). Anche la Godard, partern femminile, ha un'ottima interpretazione, che non si ripeterà nel successivo film di Chaplin. Per quanto riguarda la regia Chaplin non abbandona i campi lunghi, infatti la regia non è delle migliori. A livello di trama è assolutamente lodevole

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