Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
un film sopravvalutato.
Forse è apprezzato più del giusto perchè mostra come ci si può, anche facilmente, sentire nelle metropoli e nelle atmosfere della società odierna capitalista. Ci si può sentire male anche abitudinariamente: alienati, soli pur in mezzo a tantissime eprsone. Si vede che questo film ha segnato, fra la altre cose, tanta estetica di chi si brucia nelle grandi città. Questo è il merito del film, gli va dato atto, sorretto da una scenografia e soprattutto una colonna sonora estremamente incisive, oltre a un'interpretazione strepitosa di De Niro.
Ma il mio giudizio non è positivo, se non in modo risicato, perchè non c'è nessuna lettura psicologica del dramma di cui, pur con evidenza, si vedono i segni. Non basta mostrare i tratti di uno squilibrio per creare un'opera d'arte di denuncia sulla facilità con cui possono insorgere tali tratti. Bisgona suggerire un'interpretazione, che qua manca del tutto.
Io apprezzo tantissimo Scorsese, ma non in quest'opera, perchè invece in altre collega bene le emozioni tremende dei protagonisti con le motivazioni sotterranee che rendono credibile tali scompensi. E allora lì ho imparato qualcosa di me, e del mondo in cui vivo. Ma qui no. Solo un vouyerismo della violenza, che senza una seria ipotesi di spiegazione dà solo fastidio.
Non si capisce perchè un idealista, peraltro buono in apparenza, finisca per ammazzare altri e quasi sè stesso. Non si capisce perchè porti la corteggiata alle luci rosse. Troppi, e altri, controsensi non reggono: è solo un'esibizione di violenza che, quando è fine a sè stessa, non serve a nulla, anche se allora era una novità che serviva a stupire e quindi a fare cassetta.
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