Regia di Enrico Caria vedi scheda film
Documentario sulle guerre di camorra, incentrate soprattutto sul controllo dello spaccio di droga, a Napoli.
Vedi Napoli e poi muori: se un tempo questa frase era una sorta di slogan pubblicitario per la città campana, come a dire che dopo la meravigliosa visione ci si poteva anche concedere di andare all'altro mondo soddisfatti, oggi il motto risuona in maniera decisamente diversa, cupa, esplicitamente macabra, complice la lunga serie di problematiche che affligge la città. In questo documentario si parla anche di disoccupazione e di cattiva gestione del territorio, ma in primis del cuore di tutti i problemi partenopei: la camorra, che uccide con frequenza preoccupante sulle strade cittadine - ed ecco il perchè del titolo. Enrico Caria è un giornalista e scrittore che ha vissuto a lungo fra Roma e Napoli; sapendo bene come muoversi in città, non fatica a condurre un'indagine sul campo, cercando di affrontare la complessa tematica con l'aiuto di cittadini comuni e di persone informate sui fatti. Per esempio Amato Lamberti, fondatore dell'Osservatorio sulla camorra, oppure Roberto Saviano, autore del fortunato libro Gomorra, sulla medesima questione di questo film: il quadro che ne esce è per forza di cose sconcertante. Talvolta Caria, per abbassare la tensione, inserisce commenti ironici che possono stonare un po' con il tenore generale del lavoro e con i suoi drammatici argomenti; in realtà però il difetto principale del film sta piuttosto nella sua breve durata, che si ferma ad appena un'ora e un quarto. 6/10.
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