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Dio esiste e vive a Bruxelles

Regia di Jaco Van Dormael vedi scheda film

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La recensione su Dio esiste e vive a Bruxelles

di logos
9 stelle

 Dopo Mr. Nobody,  Jaco Van Dormael ritorna con quest'opera  meno incasinata, ma pur sempre squisita nella bellezza e qualità delle immagini, oniriche e colorate, che sono in grado, tra l'ironico e l'attonito, di attraversare e incrociare scenari realistici altrettanto inquietanti e pur prosaici; un regista, insomma, capace di mescolare le carte, passando dal metafisico all'esistenziale, non trascurando il contesto sociale con i suoi rituali monotoni, dal momento che gli umani, vivendo come macchine accidentate, non sanno più di essere mortali. A cambiare le cose ci penserà la figlia di Dio, aiutata dal primogenito e da una complice e silenziosa madre.

Pili Groyne

Dio esiste e vive a Bruxelles (2015): Pili Groyne

 

Yolande Moreau

Dio esiste e vive a Bruxelles (2015): Yolande Moreau

Se vogliamo un manifesto della morte del Dio Padre, per dirci che il codice della paternità capitalistica è sfinita, e occorre, per riconfigurare il mondo, il nuovo nuovo testamento della fraternità, in cui le generazioni si riconoscano, non come padri e figli, ma semplicemente come fratelli e sorelle dialoganti, e la donna, finalmente, possa dire quello che da sempre il Padre le ha interdetto.  Il vecchio Dio vive ed esiste a Bruxelles, ma nessuno gli vuole più credere, ed è giusto che se ne vada in giro per il mondo come un disperato a cercare la sua lavatrice per tornarsene almeno a casa senza più procurarci ulteriori danni.  

Benoît Poelvoorde

Dio esiste e vive a Bruxelles (2015): Benoît Poelvoorde

 

Perchè, almeno nel sogno, è il momento del riscatto, in cui gli umani, avendo fatto i conti con la propria morte, possono riapprezzare la vita, senza più steccati di status e di genere. Se vogliamo un finale tutto ottimistico, ma solo in apparenza, perchè si tratta di un sogno, e di nuovi testamenti c'è solo quello vecchio, nel cui nome, dalle crociate alla caccia alle streghe, si è giunti, appunto, fino a Bruxelles.

Benoît Poelvoorde

Dio esiste e vive a Bruxelles (2015): Benoît Poelvoorde

 Tutto questo per dire anche che non c'è niente dietro questo mondo, e che proprio questo va vissuto nella sua intensità musicale, che ciascuno porta nel proprio cuore, se solo può per un attimo fermarsi e avvertire che la propria volontà è dentro in ogni forma vivente, che risplende eterna nella sua finitezza. 

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