Regia di Matteo Garrone vedi scheda film
Tre storie, tre regni, tre castelli, tre regnanti, tante donne e molti peccati. Si potrebbe riassumere così, in maniera un po' grossolana, il nuovo film di Matteo Garrone.
Definire The tale of tales "un fantasy" sarebbe impreciso quanto riduttivo. Il regista romano lancia (più che altro a se stesso) una sfida: calpestare un terreno fino a ieri igno(ra)to (d)all' Italia del cinema.
Si può dire che Garrone torni allo stato di natura del fantastico trasportando tre racconti dello scrittore seicentesco Basile sul grande schermo nella loro cruda ed ingenua semplicità. Il racconto dei racconti si libera dai pregiudizi e dalle regole dettate dal genere Hollywoodiano, presentandosi in una forma inedita ma allo stesso tempo che ci sembra di conoscere da sempre.
Garrone decide di affrontare questa pellicola in maniera esplicita e pop(olare), annullando il clima epico a cui ci siamo fin troppo abituati negli ultimi 15 anni e per questo motivo preferendo un motivetto da carrilon piuttosto che un'orchestra (come colonna sonora). Si susseguono scene di nudo esplicito, rapporti lesbo, horror, splatter, accurati piani sequenza e panoramiche su luoghi italianissimi ma allo stesso modo fuori da ogni tempo.
Nonostante il basso budget per "un fantasy" (10mln) il regista di Gomorra e Reality dà vita ad un' ottima pellicola di respiro internazionale dimostrando ,ancora una volta, di possedere un notevolissimo talento.
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