Regia di Richard Lester vedi scheda film
Inizio anni Ottanta, anni di baracconate: nel 1982 esce Rocky III, nel 1983 ecco Superman III. I due film hanno in comune, oltre al numero romano nel titolo, la loro essenza che consiste finalmente di rivelare che la serialità susseguente a titoli di successo non ha altro scopo che lo sfruttamento del filone nato da un prodotto fortunato al botteghino. Così come nel terzo episodio di Rocky arrivava a sfidare l'eroe eponimo (si fa per dire) il Mr. T dell'A-Team, qui si perdono definitivamente gli afflati mistici e quasi cristologici del film ( e forse del fumetto) originario, per addentrarsi in una rimasticatura, ancora più macchiettistica, delle avventure dell'agente 007. Il problema è che quasi tutti i personaggi destano un po' di simpatia, anche i presunti cattivi, e non c'è alcuna tensione, nemmeno quando Superman e Clark Kent si sfidano all'ultimo sangue in un cimitero di automobili.
Il film è troppo lungo ed è riscattato da qualche tocco ironico, come il raddrizzamento della torre di Pisa da parte di un Superman sbalestrato da una kryptonite modificata dal genio fai-da-te dei computer, interpretato dal bravo Richard Pryor, che però costituisce l'unico motivo di vero intrattenimento del film di Lester (mai così tanto pesce fuor d'acqua).
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