Regia di Neri Parenti vedi scheda film
Neri Parenti decide di spostare il personaggio di Fantozzi e di portarlo in viaggio nel tempo: lo vedremo nel preludio esistenziale (nascita dell'uomo e della donna), nell'età giurassica, nell'antica Grecia, in crociata, sul lago di Tiberiade, nell'età medievale, durante la rivoluzione francese, nella Roma del 1870, durante la prima della prima opera dei fratelli Lumière, nella prima e seconda guerra mondiale, nella Roma del 1986 e infine in un futuro distopico.
Nonostante si cominci a denotare la decadenza del personaggio fantozziano, Villaggio non smette di essere divertente. Forse una vera e propria essenza di trama, rende del film uno stile no-sense particolareggiato e allo stesso tempo non riesce a compiacere lo spettatore (difatti credo che sia un normale film e che non si debba prendere sul serio, come i primi due Fantozzi), ma le gag di Villaggio riescono a mantenere in piedi, con i suoi alti e bassi, l'intera pellicola. La presenza di Gigi Reder e il ritorno di Liù Bosisio (la prima, vera Pina Fantozzi), esaltano l'aspetto positivo del film, rendendolo ancor più coinvolgente e divertente degli ultimi realizzati.
Discreto.
7½.
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