Regia di Claudio Cupellini vedi scheda film
La storia d'amore tra Fausto (Elio Germano) e Nadine (Astrid Berges-Frisbey) inizia per caso e tutta in salita: si conoscono nell'albergo dove lui fa il cameriere e lei sta facendo un casting da modella. Fausto, per fare colpo, invita la sconosciuta a visitare la suite più bella, ma qui succede l'irreparabile: Fausto aggredirà il proprietario della camera che li sorprende per caso, buscandosi due anni di carcere.
Nel gioco spaiato delle circostanze, e in quello altrettanto imprevedibile dell'amore, tutto può accadere e scivolarci via di mano. Nadine è una donna splendida, con un futuro da modella professionista; Fausto un cameriere qualsiasi. Tutto, però, è destinato a cambiare e il regista Claudio Cupellini si diverte a giocare con il destino dei due protagonisti: dopo il carcere Fausto, in maniera audace, riesce a risollevarsi e a mettersi in affari; Nadine affonda nella mancanza di fiducia verso l'uomo che si è scelta e anche la sua carriera - dopo un incidente d'auto - si perderà nel vuoto. Ma quello quello che la vicenda ci mostra - e ce lo mostra senza sbavature, senza retorica, in maniera asciutta ed icastica - è proprio questo: l'amore è la corda, è la colla, che può tenere vicine due persone trascinate su strade diverse. Più forte dunque del fato, per quanto sfumatura anch'esso del fato ineluttabile.
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