Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
"Un film che sento molto personale, non è un film ambizioso" - Paolo Sorrentino
L'autore, con il uno stile che ormai da tempo risulta inconfondibile, regala inquadrature artistiche, suggestive, sublimi che incantano per la cura nella messa in scena e la particolarità. Il regista dimostra infatti che non serve la potenza visiva della Roma notturna per stupire il pubblico: è sufficiente scovare l'arte in una stazione termale situata chissà dove tra le montagne in Svizzera.
Per molti versi, quest'opera ricorda Fellini ma come per il precedente "La grande bellezza" Sorrentino si diversifica per una più accurata ricerca estetica (e sicuramente per un minor valore complessivo e contenutistico).
Quindi, per quanto riguarda il lato estetico (scenografie, fotografia, regia, interpretazione, virtuosismi) il film non delude e non annoia mai: ogni inquadratura è di valore e fortemente simbolica, l'alchimia musicale è unica e il regista non ha paura di accostare generi molto diversi. Diverse sequenze (spiazzante quella del videoclip con tanto di finale horror) sono, stilisticamente, molto coraggiose.
I personaggi, sia principali che secondari, hanno un lato malinconico e un lato irriverente e divertente (basta pensare a un Maradona eccessivamente ingrassato con un enorme tatuaggio di Marx sulla schiena o allo stesso protagonista - Michael Caine - apatico e cinico).
La sceneggiatura è importante ma allo stesso tempo non si prende troppo sul serio (per fortuna, si sarebbe rivelata troppo presuntuosa): infatti i discorsi si alternano per profondità o spunti di riflessione (davvero tanti , fini a se stessi, solo accennati) e per leggerezza o battute divertenti.
Per concludere, Youth è esteticamente perfetto e con un contenuto colmo di spunti di riflessione con l'unico difetto - soggettivo - di non avermi coinvolto emotivamente.
Consigliato.
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