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The Stones in the Park

Regia di Leslie Woodhead, Jo Durden-Smith vedi scheda film

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La recensione su The Stones in the Park

di mm40
6 stelle
5 luglio 1969, Hyde park, Londra. Circa mezzo milione di spettatori partecipano a una pagina della storia mitologica del rock and roll: il concerto con cui i Rolling Stones presentano il loro nuovo chitarrista Mick Taylor, esibizione che per una sfortunata coincidenza diventa anche il rito di addio a Brian Jones.
 

Il cadavere di Brian Jones era ancora caldo: il biondino dal fascino maledetto, anima dei Rolling Stones, folletto sperimentatore e pluristrumentista egualmente dotato in tutto ciò che faceva, era misteriosamente annegato in piscina solamente quarantotto ore prima. Ed ecco che già gli Stones si esibivano dal vivo, con tanto di nuovo chitarrista (Mick Taylor, che resterà in formazione per pochi anni, non riuscendo mai ad ambientarsi veramente nel gruppo); in realtà la performance di Hyde park era già stata annunciata da tempo, ma il feroce scherzo del destino non fermò in alcun modo i propositi della band capitanata da Mick Jagger, anzi in splendida forma - lui come gli altri quattro - su quel palco immerso nella folla del parco londinese il 5 luglio del 1969. Si dice che fossero presenti in mezzo milione: di sicuro, vedendo le riprese effettuate da Leslie Woodhead e Jo Durden-Smith, si può dire che fossero tantissimi, una massa oceanica; ed è divertente, ma anche sociologicamente interessante, osservare i tipi umani che compongono quel pubblico: hippies a volontà, ma anche giovanissimi, motociclisti borchiati, qualche ragazza in acido o comunque dallo sguardo perso nell'imponderabile, perfino degli insospettabili borghesucci inglesi. Peccato che questa registrazione video, orchestrata da Granada tv per l'immediata trasmissione catodica e poi diffusa a livello mondiale tramite vhs e dvd, comprenda solamente otto brani; fra questi comunque le perle non mancano: sono infatti in scaletta sia l'immancabile - già allora  Satisfaction che Jumpin' Jack Flash, Honky tonk woman e si chiude in bellezza con una dilatata versione di Sympathy for the devil. A metà concerto circa, Jagger legge alcuni passi di Shelley dedicandoli all'amico ed ex compagno di band recentemente scomparso; la poesia non finisce qui, però, perchè di seguito vengono liberate dal palco centinaia di farfalle bianche, in uno di quei gesti che sono rimasti impressi nella storia e nella mitologia del rock and roll. Fra un brano e l'altro il film include frammenti di dichiarazioni della band, Jagger in primis: poca roba comunque, e infatti il film non arriva neppure alla durata di un'ora. 6/10.

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