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Straniero... fatti il segno della croce!

Regia di Miles Deem (Demofilo Fidani) vedi scheda film

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La recensione su Straniero... fatti il segno della croce!

di giurista81
4 stelle

Demofilo Fidani, il mitico mago-sensitivo conosciuto quale l'Ed Wood italiano, debutta ufficialmente nel mondo dello spaghetti-western proprio con questo film, dopo una co-regia con Edoardo Mulargia. Dato il format e il budget il film è vedibile, certo non mancano i problemi. Penalizzato da una sceneggiatura ultra rimaneggiata e assai frammentaria, tanto che si fatica a comprenderne il plot fino alla fine, ha il vantaggio di godere di svariate soluzioni prettamente pulp e di una regia non malaccio (belle alcune soggettive e qualche inquadratura un po' bizzarra). Fidani anticipa infatti alcune diavolerie con gusto alla Parolini o alla Carnimeo. Abbiamo così Ettore Manni, che funge da spalla al protagonista (l'americano Southwood alla prima esperienza in Italia), nei panni di uno "storpio" che si sostiene su una stampella all'occorrenza fucile (bella trovata per l'epoca). Alla stessa maniera il protagonista, nei panni di un bounty killer, si libera di alcuni banditi grazie a una borraccia dotata di specchietto (che usa per controllarsi alle spalle) e con all'interno una pistola di piccolo calibro con cui il pistolero anticipa e sorprende gli avversari convinti di averlo in pugno.

Esilarante poi la sequenza, con tanto di cammeo di Aristide Massaccesi (qua anche aiuto regista, e operatore oltre, contrariamente ai credit, direttore della fotografia come ho già specificato nel mio Spaghetti Western Vol.3), con alcuni banditi che si dilettano a colpire delle uova lanciate in aria (con tanto di chiara che finisce in testa a Massaccesi) e col personaggio di Massaccesi che esterna opinioni in romanesco ("mortacci sua... hai da vede'").

Nel cast artistico, ruolo di certo piano (ma interpretazioni sotto tono) per Righi, Scarciofolo (accreditato Jeff Cameron), Fabio Testi e la "bonazzona" (personaggio da vampettona un po' sadica e amante degli uomini) Cristina Penz (attrice che fece perdere la testa al produttore del film, tanto che si dice che produsse la pellicola per la presenza della Penz stessa).

Confezione generale (musiche, scenografie e fotografia), un po' sciatta. Simpatico il finale con Southwood che allestisce una sorta di trenino con una serie di cavalli, l'uno legato all'altro da una corda, ciascuno dei quali con adagiato in sella il cadavere di un bandito. In sovraimpressione vengono quindi sparate, in serie, le varie taglie dei vari personaggi uccisi con Arizona Massachussetts, ovvero Aristide Massaccesi, che apre il conto... e meno male che il tutto è ambientato in un posto che si chiama White City.

 

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