Espandi menu
cerca
La strada

Regia di Federico Fellini vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Travis

Travis

Iscritto dal 13 ottobre 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 42
  • Post 2
  • Recensioni 449
  • Playlist 35
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La strada

di Travis
8 stelle

Con "La Strada" Fellini comincia realmente a trovare la sua vera "strada". Ancora legato al neorealismo, in particolar modo per le tematiche, riesce parzialmente a liberarsene trovando nell'atmosfera sognante, a tratti mistica la via verso quella che poi diventerà la sua poetica, il suo marchio unico ed inconfondibile. Fellini racconta la storia di una incompatibilità grazie ad un racconto semplice e lineare, una sorta di parabola. L'incompatibilità tra Gelsomina e Zampanò nasce dalla voglia di scoprire, dall'innocenza e dolcezza della prima e dall'eccessiva durezza, concretezza del secondo. I due si scontrano diverse volte, ma Gelsomina riesce sempre a perdonare gli sbagli e le violenze di Zampanò; dopotutto, come le consiglia il personaggio del "Matto", la sua missione è quella di stargli accanto, nel bene e nel male. Ogni persona ha una missione nella vita, e quella è la sua. Dall'altra parte Zampanò non si fa mai addolcire da Gelsomina, resta sempre distaccato. Distacco che lo porterà poi a perdere l'unica persona di cui probabilmente gli sia mai importato, trascinandolo nella disperazione. Un "on the road" che fa tappa in paesaggi di campagna malinconici dipingendo così i paesaggi interiori dei due protagonisti. Quel mare nero squarciato dal bianco delle onde che si infrangono sulla spiaggia nel finale del film è devastante quanto il dolore di un Anthony Quinn straordinario. Un film bellissimo e seminale, che comincia a mostrarci il talento di un Fellini ancora lontano dall'essere il Genio del cinema che diverrà poi, ma che comunque dona alla pellicola quelle "particolarità" e quei tocchi di classe unici del suo cinema.
La poesia qui vince sugli aspetti invece prettamente cinematografici meno riusciti. I difetti maggiori si riscontrano principalmente in qualche buco di sceneggiatura, e in quel finale bellissimo ma a cui ci si arriva forse in modo troppo frettoloso e poco credibile. Anche la regia di Fellini appare ancora legata e acerba, ancora lontana dalla frenesia, dal virtuosismo e dalla fantasia di film come Amarcord o 8 e mezzo (il suo Capolavoro, girato in modo divino).
Intrepretazioni ottime da parte di tutti, la Masina è smorfiosa come un clown e proprio per questo perfettamente adatta al ruolo e a questo tipo di film. Il suo passare da stati di tristezza infinita a stati di allegria e spensieratezza nel giro di pochi secondi è assolutamente funzionale al film, cosa che probabilmente in mano ad un altro autore e in un altro film avrebbe stonato e anche parecchio. Oscar per miglior film straniero meritato.

Sulla colonna sonora

Molto bella e struggente

Su Federico Fellini

Ancora "controllata" e troppo classica rispetto al Fellini, virtuoso e fantasioso, che verrà.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati