Regia di Vittorio De Seta vedi scheda film
Durante la stagione estiva il pescespada si muove nelle acque che separano Sicilia e Calabria. I pescatori accorrono per pescarlo: vediamo i gesti salienti di una loro giornata tipica.
Questo è l'esordio da regista per Vittorio De Seta, capitato quasi per caso nel mondo del cinema, autore schivo e poco prolifico, tacciato spesso di eccessiva estetizzazione nei propri lavori, a discapito della resa da parte dei contenuti. Come già si può vedere in questo suo primo cortometraggio, il Nostro ha completa dimestichezza con i mezzi a disposizione, lavorando peraltro con una troupe scarna e altrettanto inesperta; non solo Lu tempu di li pisci spata rende l'idea della pazienza e della fatica dei pescatori-protagonisti dell'opera, ma si permette anche il 'lusso' di un piglio narrativo vivace, grazie naturalmente alle scelte di De Seta. Come quella di aprire il racconto all'alba e chiuderlo al tramonto, scandendo così con i suoi dieci minuti appena di durata l'intero arco della giornata; oppure con il montaggio serrato delle fasi più intense della pesca. Un lavoro d'altri tempi, certo, e non solo per la tipologia di film; il valore della sua testimonianza è infatti maggiorato dal fatto che questo tipo di pesca smise di essere praticata poco tempo dopo le riprese. 6/10.
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