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L'astronave atomica del Dott. Quatermass

Regia di Val Guest vedi scheda film

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La recensione su L'astronave atomica del Dott. Quatermass

di uccio
5 stelle

Il dottor Quatermass (Brian Donlevy) è il primo scienziato in grado di portare un razzo con un equipaggio di tre uomini oltre l'atmosfera terrestre. Mentre a Quatermass si può riconoscere il trionfo per il lancio effettuato, lo stesso non si può fare per quel che riguarda il ritorno a casa dei tre astronauti. Il razzo infatti precipita sulla Terra andando a piantarsi come una freccetta sul suo bersaglio nella bucolica campagna inglese. Polizia, vigili del fuoco e lo stesso Quatermass giungono sul luogo dell'impatto effettuando una drammatica scoperta. Solo un uomo dell'equipaggio (Richard Wordsworth) ha fatto ritorno a casa, seppur in stato catatonico, mentre non ci sono tracce degli altri due astronauti.

Che fine hanno fatto i due dispersi? Cosa è accaduto lassù e cosa c'è di strano in Caroon, unico dell'equipaggio ad aver fatto ritorno?

Il film è il primo del filone fantastico prodotto dalla casa cinematografica Hammer nota per i suoi noir e solo dopo questa pellicola per il suo catalogo di horror movies. Qui siamo dalle parti della vecchia fantascienza anni '50 che lascia intravedere alcune sfumature orrorifiche qua e là così ben accolte dal pubblico da far sì che la Hammer si dedicasse al genere con grande entusiasmo.

Non fatico a credere che nella metà degli anni '50 il film ottene il dovuto successo, certo è che visto ora si porta sul groppone tutti i decenni trascorsi dalla sua uscita fino a oggi. Nulla stona nella realizzazione del film: la regia è in mano a Val Guest che fà il suo lavoro con perizia, autore tra le altre cose di alcune regie per la tv su serie come Attenti a quei dueSpazio 1999 e Sherlock Holmes & il Dottor Watson, anche gli effetti speciali, seppur caserecci come era d'obbligo all'epoca, sono integrati visivamente in maniera perfetta nella visione d'insieme.

Il ritmo risulta un po' lento e non offre particolari sussulti, nei momenti in cui si vuole creare tensione ci si affida al crescendo musicale ma l'incedere degli eventi coinvolge poco, il plot non ha nulla di originale per lo spettatore odierno che anche nel genere, fermo restando il periodo di provenienza, può trovare di meglio. Quatermass tra l'altro non brilla per simpatia e anche questo un pochino fà. Curiosa l'apparizione della centrale elettrica di Battersea nota ai più grazie alla copertina di Animals dei Pink Floyd qui visibile in un bel bianco e nero d'epoca.

Una pellicola onesta per gli estimatori del genere, da vedere senza pretese aiutati anche dalla durata contenuta che non supera l'ora e mezza.

 

Dal mio blog: http://lafirmacangiante.blogspot.it/

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