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Star Trek II. L'ira di Khan

Regia di Nicholas Meyer vedi scheda film

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La recensione su Star Trek II. L'ira di Khan

di Dom Cobb
7 stelle

Dopo il buon successo del primo film del 1979, la Paramount e Gene Roddenberry (produttore e, soprattutto, creatore dell'universo di Star Trek) misero in opera il secondo capitolo del franchise. Per essere certi di replicare il successo di pubblico, Roddenberry e Paramount abbandonarono le tematiche filosofiche ed esistenziali del primo capitolo in favore di una trama più d'azione e d'avventura: prima mossa fu quella di riproporre uno dei villain più iconici della serie: Khan. Questo personaggio era già apparso nel corso della serie televisiva classica in un episodio riuscito e molto apprezzato dai fan: Khan è un uomo creato in laboratorio - e perciò geneticamente superiore come forza ed intelletto - agli inizi del terzo millennio (un "figlio dei nostri tempi" si potrebbe dire); principe-despota sul pianeta Terra, viene esiliato assieme ai suoi seguaci a bordo dell'astronave "Botany Bay" in sonno criogenico. Salvato dall'Enterprise, Khan cerca di prenderne possesso ma viene sconfitto ed esiliato a vita sul pianeta Ceti Alpha V. Ad interpretare Khan viene richiamato Ricardo Montalban, che conferisce al suo personaggio un mix di cieco odio e tragedia autodistruttiva. Il film parte proprio da questo punto: Khan e i suoi seguaci riescono ad impadronirsi di un'astronave della flotta stellare - la USS Reliant - con l'intento di distruggere l'Enterprise ed il suo equipaggio.

Il feroce Khan, alias Ricardo Montalban.

All'interno del film - al cui timone viene messo il regista e sceneggiatore Nicholas Meyer - vengono inseriti spunti per tematiche quali lo scorrere del tempo, i rimpianti per le scelte sbagliate ed il dolore per la scomparsa di coloro a cui si è lagati da amore o amicizia. Khan, per esempio, è così ferocemente e tenacemente risoluto nel portare a compimento la propria vendetta soprattutto spinto dal dolore per la morte dell'amata moglie, avvenuta durante gli anni di esilio e di cui ritiene responsabile proprio il Capitano Kirk (ora Ammiraglio di Flotta). Anche Kirk, alla stessa maniera, è in parte vittima dello scorrere del tempo: come Ammiraglio è costretto, controvoglia,  a compiti amministrativi presso la Flotta Stellare quando invece preferirebbe "galoppare" nello spazio (come gli ricorda, senza troppi giri di parole, il dottor McCoy nella scena in cui Kirk festeggia senza allegria il suo compleanno). Quando poi Khan assalta una base scientifica, Kirk è costretto a fare i conti anche con la propria ex-moglie Karen e con il proprio figlio David, che non ha mai cresciuto preferendo il proprio lavoro nella flotta spaziale. Perciò, oltre ad essere un film di fantascienza e d'avventura, "L'Ira Di Khan" porta con sè anche certa dose di malinconia. Dalla base scientifica Khan ha trafugato il dispositivo Genesis, ideato proprio dalla moglie e dal figlio di Kirk; tale dispositivo, attraverso una potente esplosione, riorganizza a livello sub-atomico la materia trasformando pianeti inospitali in mondi abitabili. Nasce così un inseguimento tra l'Enterprise e la nave di Khan, la cui resa dei conti avviene all'interno di una nebulosa. Per sfuggire agli effetti dell'esplosione del dispositivo Genesis, Spock si sacrifica nel riparare il reattore della nave, morendo per via delle radiazioni; anche in questo caso fa capolino nel film la tematica della perdita delle persone care: Kirk vede morire un vecchio amico, mentre Spock si sacrifica seguendo i dettami della logica vulcaniana ("Le necessità dei molti contano di più di quelle dei pochi, o di uno" saranno le sue parole). Anche il test della Kobayashi Maru - una simulazione che non prevede possibilità di risoluzione e che viene mostrata ad inizio film - mette in luce l'apparente spavalderia di Kirk verso il pericolo e la morte (Kirk, da allievo, aveva barato riprogrammando il test per renderlo "vincente"): spavalderia che il coraggioso ufficiale deve mettere in discussione di fronte alla morte del proprio amico, alla famiglia di cui non si è mai interessato ed alla ricomparsa di un nemico che, dopo molti anni, vuole ucciderlo; lo stesso Kirk, facendo il punto della propria vita, non esita a definirsi "vecchio" e "stanco". Funzionale come sempre il cast: i componenti dell'equipaggio dell'Enterprise si dimostrano, come sempre, affiatati tra di loro, così come si dimostra buona la prova recitativa di Montalban nei panni del temibile Khan. Buoni anche gli effetti speciali, realizzati quasi interamente con l'ausilio di modellini. "Star Trek II" risulta perciò essere uno dei film più riusciti ed apprezzati della saga. Godibile ad ogni visione. 

Locandina del film.

 

   

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