La recensione su Star Trek

Star Trek e di Star Wars hanno combattuto - cinematograficamente parlando - un piccolo derby che ha portato gli appassionati di fantascienza a preferire la saga avventurosa di Lucas piuttosto che quella più umanistica creata da Gene Roddenberry. Bisogna dire, però, che se Star Trek giunse in sala con questo film, una piccola parte del merito è da attribuirsi proprio a Star Wars ed al suo colossale successo tra il pubblico già con il primo capitolo del 1977 (quando qui da noi in Italia era ancora conosciuto come Guerre Stellari). Difatti, nei piani originali della Paramount, Star Trek era destinato a restare ancora un prodotto televisivo; al momento dell'uscita in sala di Guerre Stellari era in preparazione una seconda tranche di stagioni  del serial (che si sarebbe intitolato Star Trek: Phase II). Con il boom in sala del film di Lucas, la Paramount e Roddenberry bloccarono la produzione del nuovo telefilm e fecero confluire le bozze di sceneggiatura e il budget di produzione verso il progetto di un film pensato per il grande schermo. Personalmente ritengo che tale operazione venne studiata e poi realizzata con attenzione e professionalità. Roddenberry e la Paramount, proprio seguendo un concetto di continuità con la serie originale utilizzarono il cast televisivo originale, ancora  conosciuto dal pubblico ed aggiornando la saga ben consapevoli del fatto che fossero passati oltre dieci anni dalla prima messa in onda; anche i personaggi, di conseguenza, nel film appaiono più "maturi": Kirk è stato nominato Ammiraglio, per esempio; Spock è sempre alla ricerca delle proprie origini in parte umane e in parte vulcaniane ed il Dottor McCoy ha lasciato la Flotta Stellare per esercitare come medico privato.

I protagonisti di Star Trek nel 1979

Come regista venne scelto un veterano quale Robert Wise, abituato a gestire il set e a cambiare genere cinematografico su cui lavorare. Anche la sceneggiatura venne presa dalle ceneri di Phase II e, sempre in ossequio alla continuità con lo spirito originario dell'opera, anzichè puntare su una storia più dinamica e spettacolare, venne preferita una vicenda che gravitava maggiormente sul carattere dei personaggi e su tematiche riguardanti il futuro della razza umana. All'azione, perciò, venne preferita l'esplorazione (perno portante della saga stessa): l'astronave Enterprise è costretta a partire per una missione esplorativa verso una misteriosa nube che sta attraversando lo spazio dirigendosi verso la Terra. Scopriranno che la nube cela un'immensa nave spaziale governata dall'entità V'ger. V'ger non è altro che una antica sonda inviata dalla NASA nello spazio: il Voyager 6, disperso nel cosmo ed ora dotato di una propria coscienza. L'intento di V'ger è quello di unirsi fisicamente con il proprio creatore (l'Uomo) per completare la propria evoluzione verso uno stadio superiore dell'esistenza. Il regista Wise gira un film niente affato veloce, dove a farla da padrone sono il mistero (con l'Enterprise che penetra all'interno dell'immensa astronave di V'ger) e la minaccia che incombe sul pianeta Terra. Insomma , una vicenda "umanistica" che mostra echi che oggi verrebbero definiti quasi new-age, o perlomeno filosofici: l'Uomo, la sua storia, la sua propensione nel superare l'ignoto e la sua evoluzione attraverso la conoscienza. Per il film fu stanziato un budget da grandi occasioni (40 milioni di dollari dell'epoca), ben visibile sullo schermo: ricostruzione al dettaglio degli ambienti spaziali e della interazione tra i personaggi e gli ambienti stessi; altrettanto buona la visualizzazione e la dinamica dei modellini delle astronavi. Grande lavoro da parte anche di Jerry Goldsmith, chiamato a musicare il nuovo tema della saga, che poi avrebbe accompagnato anche i successivi film. Professiomente sicuri tutti gli attori del cast nel rivestire i panni dei "loro" personaggi. Insomma, "Star Trek: The Motion Picture" (questo il titolo al momento dell'uscita in sala) è un film che cerca di smarcarsi dalla fantascienza più "basica" e di facile consumo per imbastire un discorso più di ampio respiro. Grande successo all'epoca, ha permesso la rinascita del franchise, tuttora attivo (e nelle mani di J.J. Abrams).

Locandina del film.