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Star Trek

Regia di Robert Wise vedi scheda film

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La recensione su Star Trek

di uccio
8 stelle

(Commento scritto a San Valentino)

A San Valentino è d'obbligo la visione di una bella pellicola romantica e il mio tasso di romanticismo nel sangue, tenuto conto anche della serata solitaria, mi ha indirizzato verso il primo lungometraggio targato '79 dell'epopea di Star Trek gentilmente fornitomi dall'Adri, ultimamente divenuto pusher personale di dvd datati e non.

Forse penserete che questo non sia proprio il film adatto all'occasione, nonostante questa si sia presentata in versione solista, ma dovrete ricredervi. Il film offre in fatti una scena moooolto romantica, ma ne parleremo a breve.

Una minaccia di dimensioni oltremodo preoccupanti si avvicina al pianeta Terra. La pericolosità della stessa è testimoniata dalla brutta fine nella quale incappano alcune navi della flotta Klingoniana. L'unica nave della Flotta Stellare in grado di contrastare l'avanzata di questa ignota minaccia è la mitica USS Enterprise ancorata momentaneamente in uno spazioporto in attesa di manutenzione straordinaria. E' passato del tempo da quando l'equipaggio della nave terrestre affrontò la loro ultima avventura, nel frattempo il comando dell'Enterprise è passato al Capitano Willard Decker (Stephen Collins).

Ma per questa particolare missione serve tutta l'esperienza possibile, viene così richiamato in servizio l'ormai Ammiraglio James Kirk (William Shatner) che uno ad uno, chi personalmente chi no, recupera i membri storici del suo equipaggio (quello della serie-tv).

Saranno della partita il Comandante Scott (James Doohan), il Tenente Sulu (George Takei), il Tenente Chekov (Walter Koenig), il Tenente Uhura (Nichelle Nichols), il Dottor McCoy (DeForest Kelley) e in un secondo momento l'immancabile Comandante Spock (Leonard Nimoy).

Quando l'Ammiraglio Kirk raggiunge insieme al Comandante Scott l'Enterprise in riparazione, si assiste forse alla scena migliore del film. Una scena che trasuda amore quasi romantico (ecco la scena di cui parlavo) tra un comandante e la sua nave, ferma a ricordare all'uomo il suo passato, la densità dell'avventurosa vita precedente, una vita arricchita da legami fortissimi. E' una sequenza particolarmente lunga durante la quale Wise indugia sull'epicità del momento e sull'importanza di quello che l'interruzione di quella lontananza significhi per Kirk. Il passaggio è sottolineato in maniera eccelsa dalle musiche superbe di Jerry Goldsmith.

Il regista si prende il suo tempo e i ritmi dilatati permangono costanti per l'intera sequenza del film che è più un viaggio d'esplorazione che non una continua battaglia stellare in difesa della Terra. Personaggi e attori sono quelli noti ai fan della serie con l'eccezione del Capitano Decker fin da subito in rispettoso contrasto con il nuovo comandante della nave. Certo che fa un po' d'effetto vedere nelle sue vesti il pallosissimo reverendo Camden di Settimo cielo, una delle serie tv più indigeste della storia della televisione.

Il film regge bene nonostante la particolare lentezza di alcuni passaggi e il minutaggio abbondante della pellicola, certo è che se cercate il ritmo dello Star Trek di Abrams qui non lo troverete. Questi passaggi sono comunque riscattati da un buon pre-finale e un discreto (concediamoglielo) finale.

Piacevole da guardare anche per quel che riguarda la parte tecnico/visiva nonostante i quasi trentacinque anni sul groppone, molti effetti sono ovviamente sorpassati ma l'effetto curvatura, ops scusate, volevo dire l'effetto vintage rende comunque più che gradevole la visione.

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