Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Paure ataviche ed acquatiche. L’acqua, elemento di pace e tranquillità e la natura, culla dell’uomo e madre di tutte le creature, si ribellano all’uomo, che pure vuole averne il controllo, e lo minacciano. Dalla placida natura acquatica, all’improvviso e sotto la forma di un terrificante squalo, giungono terribili e inaspettati pericoli, che gli uomini – preoccupati delle loro inutili e bagatellari questioni economiche – non sembrano esser in grado di affrontare. Spielberg costruisce un horror «solare», perfettamente disegnato su personaggi, situazioni di suspence (con ottime tecniche di realizzazione) e sullo svolgimento lineare della trama (prologo – presentazione dell’ostacolo/pericolo – complicazioni – soluzione). Impressionante la crudezza delle prime morti, che presentano il personaggio dello squalo e consentono di entrare immediatamente nel film. Azzeccata la caratterizzazione dei personaggi e l’assemblamento dei tre protagonisti, che rendono avventurosa la resa dei conti finale dell’uomo contro la Natura, qui vorace e terribile. Ancora una volta l’altro, sia esso amichevole o pericoloso, è centrale nella poetica di Spielberg. Ma, come poi farà anche in “Jurassic Park”, il grande regista chiama l’avidità degli uomini in correità a rispondere delle malefatte del mostro cattivo. La locandina originale del film contiene un’implicita allusione sessuale: indovinate dov’è il simbolo fallico.
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