Regia di Francesco Munzi vedi scheda film
Affresco potentissimo di Munzi , che si serve di immagini e persone più che di parole ed azioni, per raccontarci la storia di tre fratelli calabresi. Luigi, il più irruento, è un trafficante di droga sull'asse Marbella - Milano - Aspromonte. Rocco vive a Milano con la moglie e gestisce un'azienda edile tramite denaro sporco procuratogli dallo spaccio del fratello. Luciano, il più grande , è rimasto sui monti a pascolare capre, una scelta di vita non condivisa dal giovane figlio Leo, che volendo emulare lo stile di vita dello zio Luigi, spara alcuni colpi di fucile su una insegna di un bar del clan rivale, scatenando una guerra tra bande.
Un film che racconta la malavita calabrese senza adottare alcun processo di spettacolarizzazione della mafia ( come a molte produzioni tv nostrane piace fare), ma lascia che a parlare siano i luoghi ( le vette selvagge dell'aspromonte) dove tutto ha avuto inizio, e che immortala come arcaici, testimoni silenziosi di una realtà quasi tribale, a cui bisogna aderire come un codice non scritto, una realtà che ancora oggi non è andata perduta, tra riunioni in famiglia e sgozzamenti di capretti. Lavoro potentissimo di Vladan Radovic (premiato con il David di Donatello per la miglior fotografia), ma clamoroso anche il lavoro di tutti gli interpreti, asciugati da ogni macchiettismo ed in grado di su(o)pportare una certa lentezza del racconto
Date a Munzi un budget più consistente ed un'ora in più di film per chiudere il cerchio e avrete un capolavoro.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta