La recensione su Quando c'era Berlinguer

di penelope68

6 stelle

Il film dovrebbe raccontarci la vita del piu' grande leader del partito comunista ,del suo modo di affrontare la politica come una missione ,il suo tentativo di discostarsi dal ramo rivoluzionario russo e di dare un esempio di onesta' e serieta' fondamentali per quella attivita'. Il problema e' che racconta troppo!!

Nel senso che la voce narrante di Veltroni, ci mostra il leader dall infanzia ai suoi primi comizi ,ma con distacco e vacuita',mentre ci sarebbe voluto piu' coraggio e piu' vitalita',per farci apprezzare una figura cosi importante nel nostro panorama italico.E' una serie di interviste a quelli che lo hanno conosciuto,stimato (le opinioni di Jovanotti a chi possono interessare?) ma rendono il tutto triste e poco comprensibile.Cioe' il film potrebbe piacere a un laureato in storia ,o a un sindacalista, ma come potrebbe a un diciottenne che non sa manco chi era Enrico Berlinguer???

Il che d'altronde e' dimostrato dalle prime immagini,di studentelli superficiali dell universita'che alla domanda se conoscano o no l'uomo politico,rispondono con un imbarazzante "e' francese" o " e' uno scrittore"!

Insomma l intento era si di ricordare ,e celebrare un pezzo di storia italiana,ma anche di approfondire il suo mondo intimo e di far conoscere a chi l'ha solo intuite le sue idee nuove e aperte ,moderne. Qui c'e' una patina di malinconia per un mondo che non esiste piu',per dei valori oramai superati,ma non c'e' la gioia di avere avuto uno straordinario uomo nelle sue fila,un uomo che aveva gia' intuito da quale parte fosse il male, e che poteva fare solo del bene.Il destino beffardo purtroppo si e' inserito nella sua vicenda e ci ha lasciato solo l' amaro in bocca.

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