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Trama

Storia della vita del pugile panamense Roberto Duran, che ha debuttato professionalmente a sedici anni nel 1968 e si è ritirato ormai cinquantenne nel 2002. Supportato dal suo coach Ray Archel, Duran ha avuto una straordinaria carriera e sconfitto leggendari avversari come Sugar Ray Leonard ma ha scioccato il mondo della boxe quando nel concedergli la rivincita nel novembre del 1980 ha fermato l'incontro pronunciando la frase passata alla storia dello sport No mas.

Approfondimento

HANDS OF STONE: LA VERA STORIA DI MANI DI PIETRA

Diretto e sceneggiato da Jonathan Jakubowicz, Hands of Stone racconta la storia di come il leggendario pugile Roberto Duran e il suo celebre allenatore Ray Arcel si siano cambiati la vita a vicenda. Dal 1964 al 1983, nel cuore dell'epoca d'oro della boxe, Hands of Stone pone il punto sulla reale rivalità tra Duran e Sugar Ray Leonard.

Con la direzione della fotografia di Miguel Ioann Littin Menz, le scenografie di Tomas Voth, i costumi di Bina Daigeler e le musiche di Angelo Milli, Hands of Stone vede il premio Oscar Robert De Niro interpretare l'allenatore Ray Arcel, un ebreo di Harlem destinato a diventare il primo allenatore di boxe a entrare nella Boxing Hall of Fame. Arcel in 70 anni di carriera ha seguito la preparazione di oltre 2000 pugili e nessuno di loro si è mai ferito in maniera grave durante un incontro. In Hands of Stone, si segue il ritorno sulle scene di Arcel dopo un ritiro forzato dalla mafia. Arcel accetta di allenare Duran gratis, rischiando la propria vita e iniziando un cammino che lo cambierà per sempre.

Edgar Ramirez impersona invece Roberto Duran, soprannominato "Mani di pietra". Figlio di un marine americano che durante l'occupazione di Panama ha avuto una relazione con una ragazza locale, Duran cresce con il desiderio di vendicare un giorno l'orgoglio della sua nazione. Combattendo nei ring più importanti del Nord America, ha al suo fianco Arcel, che trasforma la sua rabbia in intelligenza e forza e gli insegna tecniche e strategie.

Il maggiore rivale di Duran è il leggendario Sugar Ray Leonard, portato in scena da Usher Raymond IV. Icona sportiva per eccellenza, Leonard è stato il primo pugile della storia a guadagnare cifre da capogiro ed è considerato uno dei migliori pugili di tutti i tempi. Roberto Duran è colui che gli ha inflitto la sua prima sconfitta e con le sue parole gli ha insegnato che la boxe è soprattutto uno sport di testa.

CHI ERA ROBERTO DURAN

Roberto Duran è nato il 16 giugno 1951 a El Chorillo. Il padre era un marine americano che ebbe una relazione con una donna panamense durante l'occupazione americana e abbandonò la famiglia nei bassifondi di Panama quando venne riassegnato. Duran ha imparato a combattere in giovane età alla palestra Neco de La Guardia, diventando pugile professionista a soli sedici anni. Divenendo in breve tempo un campione di fama internazionale, vantava 72 vittorie (e una sconfitta) prima dell'incontro incontro contro Sugar Ray Leonard nel 1980. I duri colpi che sferrava gli valsero inoltre il soprannome di "Mani di pietra".

Nei primi anni Settanta a presentargli il famoso allenatore Ray Arcel fu l'allora manager e ricco proprietario terriero Carlos Atleta. Grazie al rigoroso programma di Arcel e ai suoi metodi unici, Duran ha vinto il suo primo titolo mondiale nei pesi leggeri contro il campione in carica Ken Buchanan. All'età di 21 anni, aveva ottenuto già 30 vittorie, di cui 19 per knock out.

Il 20 giugno 1980, in un incontro durato 15 riprese, Roberto Duran ha battuto, nonostante le previsioni della vigilia, il leggendario Sugar Ray Leonard. Pochi mesi dopo, il 25 novembre, i due si sono incontrati nuovamente per una rivincita, destinata a passare alla storia come uno degli incontri più duri (e tristemente noti) della storia della boxe. A metà gara, Duran lasciò il ring, pronunciando la frase "no más" (basta) e segnando in maniera scioccante la fine della sua trionfante carriera.

Nonostante l'episodio, Duran non era ancora pronto ad appendere i guanti al chiodo e il suo grande ritorno sui ring che contano si ebbe nel 1983 quando, a 32 anni, sfidò al Madison Square Garden il ventiquattrenne Davey Moore, riconquistando con la vittoria la ribalta mondiale.

Considerato uno dei dieci migliori pugili al mondo, Duran ha continuato a combattere fino all'età di 50 anni, ritirandosi definitivamente dopo 119 incontri (di cui 103 vinti) a vivere a Panama con la moglie Felicidad (interpretata in Hands of Stone da Ana de Armas), da cui ha avuto nove figli.

Commenti (2) vedi tutti

  • Il film sulla vita di Roberto Duran è il biopic bigino che ti aspetti. Onesto ed attendibile, ma anche scolastico e ordinario con troppe e superflue sotto-trame. Con un ispirato e misurato Robert De Niro. Convincente anche la prestazione di Edgar Ramirez. In ruoli defilati ma incisivi anche Ellen Barkin e John Turturro.

    commento di degoffro
  • Biopic d'altri tempi che, anziché concentrare i suoi sforzi su un singolo periodo della vita di 'Manos de Piedra' Duran, cerca di riassumerne in 110 minuti di pellicola l'intera esistenza risultando così a tratti davvero superficiale. Belle invece le scene sul ring e ottime le interpretazioni.

    leggi la recensione completa di marcopolo30
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emil di emil
6 stelle

La storia di Roberto "mani di pietra" Duran; la parabola umana prima che sportiva di uno dei più grandi pugili di tutti i tempi.   Il film diretto con brio e grinta dal regista purtroppo incanala in maniera abbastanza ovvia lo stereotipo del pugile che venendo dal nulla diviene campione , dilapida tutta la ricchezza ottenuta nel girone dell'opulenza, per poi riscattarsi all'ultima… leggi tutto

3 recensioni sufficienti

2019
2019

Recensione

Eric Draven di Eric Draven
5 stelle

  Ebbene, oggi recensiamo Hands of Stone, un film inspiegabilmente mai arrivato in Italia al cinema. Introvabile perfino in Blu-ray e DVD ma disponibile sottotitolato in italiano su Google Play/YouTube.  Primo biopic pugilistico-cinematografico sul leggendario fighter panamense Roberto Durán, incentrato sulla sua funambolica scalata…

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Utile per 4 utenti
2018
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emil di emil
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2016
2016

Recensione

marcopolo30 di marcopolo30
5 stelle

Arcaico. Il primo aggettivo che m'è venuto in mente all'uscita dal cinema dopo aver visto “Hands of Stone” è stato 'arcaico'. Che questo mondo della celluloide che sforna ormai biopic a vagonate decidesse di occuparsi anche della vita del mitico pugile Roberto 'Manos de piedra' Duran direi che è sacrosanto, su questo non ho dubbi. Il modo in cui tale biopic…

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